L'incidente poco dopo il decollo. Slitta il calendario

Niente più taxi per raggiungere la Stazione spaziale internazionale (Iss). Le navette russe Soyuz, che dal 2011 sono l'unico mezzo per portare gli astronauti dalla Terra sulla Iss, non accetteranno passeggeri fino a nuovo avviso a seguito dell'incidente di oggi: poco dopo il decollo dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, la Soyuz ha avuto dei problemi che hanno costretto i due astronauti a bordo, l'americano Nick Hague e il russo Aleksey Ovchinin, a compiere un atterraggio di emergenza nella steppa. Gli astronauti stanno bene, sono stati recuperati illesi da una squadra di soccorso nella steppa del Kazakistan dove sono atterrati. L'agenzia spaziale russa Roscosmos intende venire a capo del problema e ha deciso di lasciare a terra i razzi Soyuz finché non verrà conclusa l'indagine sull'incidente, complicando così il calendario di lanci del 2019.

Il problema si è verificato quando la navicella stava viaggiando a una velocità di circa 7.563 chilometri orari, secondo la Nasa dopo appena 119 secondi di viaggio. Hague e Ovchinin hanno così attivato il sistema di emergenza, che ha sganciato la capsula all'interno della quale si trovavano e attivato i paracadute per l'atterraggio in sicurezza sulla Terra.

L'Agenzia spaziale europea ha già riconosciuto che l'incidente avrà un impatto sul calendario di partenze per la Stazione Iss. E si sta preparando un piano per l'eventualità in cui l'attuale equipaggio della Iss – composto dal tedesco Alexander Gerst, dall'americana Serena Aunon-Chancellor e dal russo Sergey Prokopiev – dovessero rimanere più a lungo nella stazione. Al momento il loro rientro sulla Terra è previsto per dicembre. Un problema, spiega la Nasa, è che la navicella che dovrebbe riportare l'equipaggio sulla Terra, attraccato sulla Iss a giugno, è equipaggiata con batterie che perdono potenza dopo 200 giorni, il che spingerebbe a un ritorno all'inizio di gennaio del 2019.

Il prossimo lancio della Soyuz per la Iss era in programma per il 20 dicembre e avrebbe dovuto portare a bordo della Stazione spaziale internazionale altri tre astronauti. "Probabilmente terranno a terra per un po' i razzi Soyuz", ha spiegato Erik Seedhouse, professore alla Embry-Riddle Aeronautical University, stimando questo tempo in "alcuni mesi".

La Nasa ha mandato in pensione il suo programma Space Shuttle nel 2011, e da allora paga alla Russia decine di milioni di dollari per mandare i suoi astronauti sulla Iss. Il contratto con i russi termina a fine 2019 e l'agenzia spaziale Usa ha contratti che prevedono poi l'intervento di due compagnie americane, Boeing and SpaceX

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