Brexit, May fiduciosa sull’accordo. L’Ue si prepara al ‘no-deal’

Trovare un'intesa è ancora possibile, ma diverse questioni chiave, al momento, restano irrisolte

L'Unione europea e il Regno Unito sono uniti nel ribadire che è ancora possibile trovare un accordo sulla Brexit nonostante il fallimento dei negoziati. Di fatto, tra Londra e Bruxelles è calato il gelo dopo che domenica si è arrivati all'ennesimo nulla di fatto. Uno dei punti critici su cui si sono bloccati i colloqui è come poter mantenere aperto il confine tra l'Irlanda del Nord e l'Irlanda, membro dell'Unione Europea, dopo che il Regno Unito lascerà il blocco del mercato unico e dell'unione doganale. Londra non accetterà un accordo che "mini l'integrità territoriale britannica", tuona la premier Theresa May parlando alla Camera e ribadendo comunque che arrivare a un accordo è meglio sia per "il Regno Unito sia per l'Unione europea".

Il timore per tutti è che, a cinque mesi dalla data prevista per il divorzio (il 29 marzo 2019), si arrivi a un 'no-deal', nessuna intesa. Bruxelles lavora a un accordo ma si prepara anche a "un'emergenza", fanno sapere dalla Commissione europea. "Essendo responsabili, dobbiamo preparare l'Ue a uno scenario di no-deal, che è più probabile che mai", commenta il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, nella lettera di invito ai leader Ue per il summit dei prossimi 17 e 18 ottobre, al centro del quale ci sarà la Brexit. Il monito di Tusk però è di rimanere determinati, "perché c'è buona volontà di continuare questi colloqui da entrambe le parti". Gli stessi leader europei si dicono scettici: Emmanuel Macron ha precisato che la Francia "è pronta a qualsiasi scenario" mentre la cancelliera Angela Merkel, pur dicendosi fiduciosa, ha sottolineato la necessità di prepararsi a un'eventuale sconfitta dei negoziati. "Avevamo buone speranze di chiudere un accordo di uscita, ma al momento sembra più difficile a causa dei problemi che circondano l'Irlanda e l'Irlanda del Nord", ha spiegato.

Nonostante intensi negoziati tra l'Ue e il Regno Unito, infatti, "diverse questioni chiave restano irrisolte. Come confermato da Bruxelles, prima della cena di mercoledì sera dei capi di Stato e di governo dell'Ue non sono previsti ulteriori negoziati: sarà compito del capo negoziatore Ue Michel Barnier "informare i leader" dello stato dei negoziati durante la cena in cui i 28 dovranno decidere come procedere. E' probabile che decidano di inviare un doppio messaggio: i negoziati stanno continuando, ma l'Ue deve prepararsi all'eventualità di una separazione senza accordo "non perché un accordo non sia più possibile, ma perché il conto alla rovescia è ormai iniziato", come conferma un negoziatore europeo. "E' un periodo difficile", precisa il ministro britannico degli Esteri, Jeremy Hunt. Il governo di Theresa May è infatti bloccato sulla questione 'irlandese': Londra e Bruxelles si sono messi d'accordo per evitare che vi fosse il ritorno di un confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda, ma sono in disaccordo su come scongiurarlo. Il capo-negoziatore Barnier ha proposto che vi sia una allineamento regolamentare nelle due regioni per facilitare il transito di merci. Per ora, Londra rifiuta perché ai suoi occhi significherebbe introdurre differenze troppo gravi tra le diverse regioni del Regno Unito.