La decisione dopo il vertice notturno tra Conte, Salvini e Di Maio. L'Italia aderisce all'intesa Ue. Verranno affidati alla Comunità Valdese. Una giornata di tensione. Il Viminale aveva ribadito il suo "no" agli sbarchi
Alla fine, anche nel governo italiano arriva l'accordo sui migranti della Sea Watch 3 della Sea Eye. Dopo un vertice notturno con Conte e Di Maio preteso da Salvini di ritorno da Varsavia, il governo ha trovato l'intesa: l'Italia prenderà dieci persone (donne, bambini e gli uomini necessari a non dividere nuclei famigliari) affidandole alla Comunità Valdese e aderendo, in questo modo all'accordo raggiunto oggi e annunciato dal Il premier maltese, Joseph Muscat. In base a questa intesa i migranti sbarcati a Malta saranno poi redistribuiti in otto Paesi Ue fra cui l'Italia. Gli otto Paesi sono: Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e appunto Italia.
"Manteniamo l'impegno ad accogliere donne bambini senza dividere nuclei familiari, li affideremo alla chiesa Valdese che si è offerta di accoglierli senza oneri per lo Stato" è quanto hanno fatto sapere fonti di Palazzo Chigi dopo il vertice che è cominciato intorno alla 23 ed è terminato ben oltre la mezzanotte. Matteo Salvini si è dichiarato "molto soddisfatto dell'esito della riunione. Ma d'ora in poi – ha aggiunto il ministro degli Interni – meglio incontrarsi prima che dopo, l'immigrazione la gestisce il ministro dell'Interno".
L'accordo Ue – Dopo lo sbarco, ha spiegato Muscat, "alle navi delle ong sarà chiesto di lasciare le nostre acque territoriali immediatamente dopo il completamento del trasferimento". Muscat ha sottolineato che Malta ha dato il via libera allo sbarco nonostante "il caso delle navi Sea Watch 3 e Prof Albrecht Penck è avvenuto fuori dalle zone di responsabilità di Malta" perché "non eravamo le autorità responsabili e non eravamo il porto sicuro più vicino".
Sulla Sea Watch la notizia è stata accolta con urla di gioia e abbracci. La ong ha pubblicato su Twitter un video che mostra il momento in cui lo staff annuncia ai migranti a bordo che c'è finalmente un porto sicuro per l'approdo e che "entro due ore" saranno sulla terraferma in Europa. "È finita", recita il post che accompagna il filmato.
Il "no" di Salvini – Ma, per tutta la giornata, da Varsavia, il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva fatto sentire il suo disappunto e aveva ribadito il suo 'no' ai nuovi arrivi in Italia: "In queste ore l'Europa si propone di accogliere altri immigrati da altri barconi, cedendo ai ricatti di scafisti e Ong. Da ministro non sono e non sarò mai d'accordo su nuovi arrivi, e l'Europa che nascerà avrà una voce e un passo diverso rispetto ai burocrati che l'hanno governata fino ad ora". Poi la richiesta del vertice con Conte e Di Maio che, più tardi, ha portato all'intesa
Fonti del Viminale avevano precisato che il 'no' era motivato dal fatto che la Ue non aveva mantenuto le promesse riguardo alla redistribuzione dei migranti: "Dopo l'arrivo a Pozzallo il 16 luglio 2018 di 447 migranti a bordo delle Navi Protector e Monte Speroni era stata prevista una ricollocazione tra i paesi europei, con l'adesione volontaria degli interessati".
"I migranti – continuavano le fonti – sarebbero stati suddivisi così, secondo gli accordi: in Germania 50 persone, in Francia 50, in Portogallo 50, in Irlanda 20, in Spagna 50, a Malta 50, per un totale di 270. I trasferimenti effettivi sono stati 129 e hanno riguardato: la Germania per 23; la Francia per 50; il Portogallo per 19; l'Irlanda per 16; e la Spagna per 21. A Malta 0. Non solo. Il 26 agosto 2018 sono sbarcati a Catania 177 migranti, giunti a bordo della nave Diciotti. Anche questi dovevano essere ricollocati. Soltanto l'Irlanda ne ha presi 16".
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