Al momento la fregata Augsburg è stata ritirata, ma il governo tedesco potrebbe decidere di sostituirla e prolungare il mandato. Di Maio: "Continuare solo se gli altri Paesi aprono i porti". Salvini ribadisce: "Chiediamo un cambio di regole da mesi, se qualcuno si sfila ce ne faremo una ragione"

La missione europea Sophia continua le sue operazioni di lotta ai trafficanti al largo della Libia, con la partecipazione della Germania malgrado la non sostituzione della sua fregata e nonostante le minacce italiane. A precisarlo una fonte europea, che ha affermato: "Non è questione di partecipazione, la Germania continuerà a partecipare all'operazione e nulla indica che non metterà nuovamente una unità navale a disposizione in futuro", ha detto la fonte. "Il ritiro della Augsburg era previsto per il 6 febbraio e la decisione è stata comunicata al comandante della forza. Spetta alla Germania decidere e dare comunicazioni sull'uso dei suoi mezzi", ha aggiunto. Tre navi militari sono attualmente dispiegate nell'operazione Sophia, il cui mandato a dicembre è stato prorogato sino al 31 marzo 2019: la Reina Sofia per la Spagna, la Luigi Rizzo per l'Italia e l'Augsburg per la Germania.

La forza è appoggiata da elicotteri e aerei messi a disposizione da Spagna, Italia, Polonia e Lussemburgo, indica il sito della missione. Berlino ha indicato di non prevedere la sostituzione "per ora" della Augsburg con la nave Berlin, inviata a partecipare a manovre della Nato nel mare del Nord. L'esercito tedesco ha però mantenuto il suo personale al quartier generale di Sophia a Roma, ha indicato un portavoce tedesco. Il Servizio europeo per l'azione esterna guidato da Federica Mogherini dovrà presentare all'inizio di febbraio opzioni ai rappresentanti degli Stati membri sul futuro della missione.

Proprio in vista di una ridefinizione del mandato, un portavoce del ministero della Difesa di Berlino ha precisato: "La Germania attende di vedere se sarà trovato un accordo per prolungare il mandato della missione dopo il 31 marzo, in questo caso potrebbe continuare a partecipare. Tutto dipende dal risultato dei negoziati".

Ma dalla Germania arriva anche una stoccata che arriva dritta a Roma. Il centro di comando italiano – ha attaccato la ministra tedesca della Difesa Ursula Von der Leyen – ha inviato la nave tedesca negli angoli più remoti del mar Mediterraneo, dove non ci sono "rotte di traffico" o "vie usati dai profughi" per raggiungere l'Europa, quindi la Marina è rimasta per mesi nel mezzo del Mediterraneo senza avere compiti significativi

Per il momento il governo non replica alle accuse tedesche, ma sul futuro del programma Luigi Di Maio è chiaro: "La missione Sophia deve continuare se gli altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti". Matteo Salvini dal canto suo spiega: "È da sei mesi che chiediamo il cambio delle regole della Missione Sophia, perché prevede che tutti gli immigrati soccorsi dovessero sbarcare in Italia. In sei mesi in Europa ci hanno detto sempre No. Se ora qualcuno, pensando di fare un danno all'Italia, si sfila per noi non è assolutamente un problema. Qual è il nostro interesse a pagare? Viene meno? Ce ne faremo una ragione". 

Il commissario europeo alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, continua invece a difendere il programma, ma in merito ad un eventuale stop definitivo passa la palla al nostro governo: "Se l'Italia, che è al comando, decide di mettervi fine, spetta a lei deciderlo". "Secondo me l'operazione Sophia è un successo e deve continuare", ha proseguito il commissario, aggiungendo: "La decisione finale spetta agli Stati membri, per ora nessuna decisione è stata presa".
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata