Il presidente del Consiglio Ue si scaglia contro i Brexiteers alla vigilia della visita di May a Bruxelles. Intanto a Downing Street si lavora su tre proposte per uscire dall'impasse

Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, si scaglia contro i Brexiteers, dicendo che c'è "un posto speciale all'inferno" per coloro che "hanno promosso la Brexit" senza neanche la "bozza di un piano per portarla a termine". "Mi chiedo a cosa somigli quel posto speciale all'inferno per coloro che hanno promosso la Brexit senza neppure una bozza di piano di come portarla a compimento in sicurezza", ha detto Tusk parlando in conferenza stampa congiunta con il premier dell'Irlanda Leo Varadkar, a Bruxelles.

 "Oggi – ha continuato – il nostro compito principale è di evitare una Brexit con no-deal", "lasciatemi ricordare che l'accordo di ritiro non è aperto per rinegoziazioni" e "spero che domani sentiremo dalla premier Theresa May un suggerimento realistico su come porre fine all'impasse". 

Giovedì infatti May tornerà a Bruxelles per incontrare Tusk e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e provare a salvare l'accordo. Secondo il portavoce di Downing Street, il governo sta lavorando su tre idee da mettere a punto prima della visita. Due delle idee, spiega il Guardian, mirano a fare in modo che il Regno Unito non debba essere trattenuto nel backstop, o imponendo un limite temporale al backstop stesso, oppure creando un meccanismo che renda possibile per Londra uscirne unilateralmente. La terza idea, invece, prevederebbe di sostituire il backstop con accordi doganali alternativi mirati a evitare un 'hard border', cioè un 'confine rigido', fra l'Irlanda e l'Irlanda del Nord. Il portavoce di Downing Street si è rifiutato di precisare se May abbia in programma di scegliere solo una di queste idee da presentare all'Ue o se finiranno sul tavolo tutte e tre. Il presidente della Commissione europea comunque mette il premier britannico già in guardia. "La Brexit non è una questione bilaterale tra la Repubblica d'Irlanda e il Regno Unito, è una questione europea ed è per questo che non possiamo accettare l'idea che l'accordo di ritiro possa essere riaperto. Il backstop è parte dell'accordo e non possiamo riaprire la discussione su di esso", ha dichiarato Jean-Claude Juncker, citato da Indipendent. Theresa May, lo sa, ha detto ancora Juncker: "Lei sa che la Commissione non è pronta a riaprire la questione".

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