L'accordo sulla Brexit non ha il "sostegno sufficiente" al Parlamento britannico per essere sottoposto una terza volta al voto dei deputati. E si profila il "no deal", un'uscita senza accordo, che la premier britannica May sta disperatamente cercando di evitare. Ma ora comanda Westminster: la Camera dei Comuni ha approvato un emendamento sulla Brexit destinato a dare «la precedenza» mercoledì al voto su proposte alternative di piani B proposte dal Parlamento e non dall'esecutivo. Il Paese avrebbe dovuto teoricamente lasciare l'Ue il 29 marzo a mezzanotte, poco meno di tre anni dopo il referendum del giugno 2016. Ma May non è riuscita a raccogliere il consenso dei parlamentari, due le bocciature della Camera dei Comuni, e quindi è stata costretta a chiedere ai leader europei un rinvio, fino al 22 maggio.

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