"I socialisti hanno vinto le elezioni generali e con esse il futuro ha vinto e il passato ha perso", queste le prime parole del leader socialista e premier spagnolo uscente Pedro Sanchez dal balcone del quartier generale del Psoe a Madrid, rivendicando la vittoria. Il partito socialista ha ottenuto 123 seggi parlamentari su 350, vicino al 29% dei voti, al di sotto della maggioranza assoluta di 176, ma molto meglio degli 85 seggi ottenuti nel 2016. Il grande perdente è stato il Partito popolare (Pp), che ha totalizzato 66 seggi contro i 137 delle precedenti elezioni. La formazione di centrodestra Ciudadanos, guidata da Alberto Rivera, è salita da 32 a 57 seggi. In calo Podemos, 42 seggi, contro i 67 del 2016. L'affluenza alle urne è stata alta, del 75,76%, del 66,48% nel 2016. L'estrema destra di Vox entra in Parlamento con un exploit di oltre il 10% e 24 deputati.
Il Psoe, dunque, avrà bisogno dei catalani dell'Erc (3,9% e 15 seggi) e dei baschi del Pnv (Partito Nazionale Basco) che arriva all'1,55% e avrà 6 seggi. In questo modo, la maggioranza alle Corte sarebbe assicurata (185 seggi), ma Sanchez sarà di nuovo "ostaggio" degli indipendentisti catalani e baschi. Soprattutto in Catalunya, con la questione del referendum sull'Indipendenza e tutto quanto ne è seguito, la situazione è tutt'altra che tranquilla. E Sanchez avrebbe preferito non dover dipendere dall'Erc di Oriol Junqueras.
Rispetto alle elezioni politiche precedenti del 2016, si assiste a un vero e proprio crollo del Pp che aveva 137 seggi e ne perde più della metà. Il Psoe passa da 81 a 123 mentre Podemos ne perde una trentina passando da 71 a 42. "Non sono i risultati in cui speravamo, ma abbiamo sfatato le peggiori previsioni. Dobbiamo essere ottimisti" ha detto il suo leader Pablo Iglesias. Buona prova per Ciudadanos che quasi raddoppia passando da 32 a 57 e sfiora l'impresa di raggiungere il Partito Popolare. Per la prima volta entra in Parlamento la destra di Vox: "Siamo Inarrestabili" ha sentenziato Santiago Abascal. Il suo partito ottiene 24 seggi: "Questo è solo l'inizio". Effettivamente, un partito di destra torna alle Cortes 44 anni dopo la fine della dittatura Franchista.
Ue – Le prime parole del vincitore, il leader del Psoe Pablo Sanchez, sono rivolte all'Europa: "Con il Psoe ha vinto il futuro. E ha perso il passato. Abbiamo mandato un messaggio all'Europa e al resto del mondo. Si può vincere l'autoritarismo e l'involuzione". E ancora: "Formeremo un governo pro europeo". Ecco perché il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, "scriverà a Pedro Sanchez per congratularsi con lui per la sua chiara vittoria nelle elezioni spagnole, siamo fiduciosi che in accordo con il processo costituzionale spagnolo Sanchez riuscirà a formare un governo stabile, un governo europeista che consentirà alla Spagna di continuare ad avere un importante ruolo nell'Ue come ha avuto sinora". Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, in conferenza stampa. "Il risultato mostra che la maggioranza schiacciante degli spagnoli ha scelto partiti politici chiaramente europeisti. Quanto schiacciante? Il 90%", ha aggiunto, sottolineando poi, a una domanda sul risultato dell'estrema destra nel voto e sui futuri scenari di governo: "La democrazia non ci fa mai paura"
Ecco i risultati con il 99,16% dei voti scrutinati:
Partito Voti % Seggi
Centrosinistra
Psoe 7.425.061 28,70 123
Podemos 3.702.376 14,30 42
Centrodestra
Pp 4.317.295 16,68 66
Ciudadanos 4.099.785 15,84 57
Vox 2.654.200 10,26 24
Catalani
Erc 1.008.451 3,90 15
JxCat 494.787 1,91 7
Baschi
Pnv 344.499 1,53 6
EH Bildu 258.614 1,00 4
Altri 470.000 2,00 6