"Abbiamo la nostra libertà nelle nostre mani e sta a noi sfruttarla al meglio", ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson

Il traffico lungo il canale della Manica è stato fluido e leggero e non si è registrato il temuto caos nel primo giorno dall’uscita ufficiale del Regno Unito dal mercato unico europeo e dall’unione doganale. Un flusso costante di camion è sceso dai traghetti e dai treni su entrambe le sponde in un tranquillo primo dell’anno, dopo lo scoccare della mezzanotte che ha portato nel Paese il più grande cambiamento economico dalla seconda guerra mondiale.

Le relazioni tra Londra e Bruxelles sono ora regolate dall’accordo raggiunto alla vigilia di Natale che ha scongiurato l’applicazione di tariffe e quote alle merci ma che comporterà, comunque, per le imprese nuovi costi e pratiche burocratiche aggiuntive, comprese dichiarazioni doganali e controlli alle frontiere. “Abbiamo la nostra libertà nelle nostre mani e sta a noi sfruttarla al meglio”, ha detto in un videomessaggio di Capodanno il primo ministro britannico Boris Johnson che ha definito il momento “straordinario per questo Paese”. L’accordo di partenariato Ue-Regno Unito sul commercio e la cooperazione “costituirà una solida base per la nostra continua amicizia con il Regno Unito”, ha scritto su Twitter la Commissione europea, sottolineando però che questo comporterà “grandi cambiamenti”.

Il porto di Dover sulla Manica e l’Eurotunnel si sono preparati a ritardi con l’introduzione delle nuove misure. Un assaggio della possibile paralisi del traffico è avvenuto durante la settimana di Natale quando la Francia ha chiuso il confine con il Regno Unito per 48 ore dopo la rilevazione in Inghilterra di una nuova variante di Covid-19 più contagiosa. Allora molti camionisti rimasero bloccati nei tir per giorni. Ma il primo dell’anno queste scene non si sono ripetute, complice la pandemia e il fine settimana festivo.

Nel porto francese di Calais, i funzionari hanno detto che i nuovi sistemi informatici hanno funzionato bene e che i camionisti avevano le carte in regola. “Brexit non è sinonimo di congestione, né di interruzione del traffico, ma tutti devono fare il proprio lavoro”, ha affermato Jean-Marc Puissesseau, presidente dei porti di Calais e Boulogne-Sur-Mer.

La Brexit ha anche portato nuovi controlli nel Mare d’Irlanda e potrebbe avere importanti ripercussioni costituzionali per il Regno Unito. In Scozia, che nel 2016 ha votato per restare nello Stato, l’uscita dall’Ue ha rafforzato il sostegno alla separazione dal Regno Unito. La premier indipendentista del paese Nicola Sturgeon ha twittato: “La Scozia tornerà presto, Europa. Tenete la luce accesa”. I controlli ai confini potrebbero infine anche allontanare Belfast che rimane più strettamente legata all’economia del blocco e avvicinarla a Dublino.

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