Exploit di Verdi e Spd in Baden-Wuerttemberg e Renania-Palatinato
Disfatta della Cdu della cancelliera Angela Merkel nelle elezioni regionali in Baden-Wuerttemberg e Renania-Palatinato, guardate come un test delle politiche di settembre in Germania decisive nella successione alla leadership della nazione. A incassare il successo i due governatori uscenti dei Land, Winfried Kretschmann per i Verdi nel primo Stato federato e Malu Dreyer per l’Spd nel secondo. “Non è una buona serata elettorale per la Cdu. Avremmo voluto le cose andassero diversamente”, ha commentato i primi exit poll Paul Ziemiak, segretario generale del partito di Merkel. A pesare, lo scontento per la vaccinazione contro il coronavirus, il lento allentamento delle restrizioni, le infezioni di nuovo in aumento. Nonché lo scandalo delle ultime settimane, con le accuse di mazzette a due deputati cristiano-democratici legate a contratti sull’acquisto di mascherine.
Secondo le proiezioni delle tv pubbliche Ard e Zdf, basate su exit poll e parziali conteggi, i partiti dei due governatori uscenti avranno un vantaggio sulla Cdu tra 7% e 9%. I dati saranno rispettivamente del 23% nel Baden-Wuerttemberg e del 26% nella Renania-Palatinato: i peggiori risultati per la Cdu nei due Stati dalla Seconda guerra mondiale. Olaf Scholz, ministro delle Finanze e candidato cancelliere della Spd, ha guardato al voto di settembre: “Vediamo che la formazione di un governo senza la Cdu è possibile. È ciò a cui guardiamo nella campagna elettorale federale”.
Ma per Wolfgang Schaeuble, presidente del Bundestag e peso massimo del partito di Merkel, il fattore decisivo nelle regionali sarebbe stata la personalità dei governatori uscenti. Kretschmann, unico governatore dei Verdi negli Stati federati tedeschi, è diventato assai popolare nell’elettorato centrista in 10 anni alla guida del Baden-Wuerttemberg, Land che ospita le case automobilistiche Daimler e Porsche. La regione è stata in mano alla Cdu fino alla vittoria di Kretschmann, poco dopo il disastro della centrale di Fukushima Daiichi in Giappone, fatto che ha dato un’accelerazione allo smantellamento degli impianti nucleari in Germania. I Verdi si avviano a correre per la prima volta per la cancelleria, mentre Merkel non cercherà il quinto mandato, dopo 16 anni al potere.
I socialdemocratici guidano invece la Renania-Palatinato da 30 anni, attualmente con Malu Dreyer, la cui popolarità riesce a far sì che il partito tenga meglio che nel resto del Paese. I Verdi sono partner di minoranza nella sua coalizione, che include i liberaldemocratici. Sembra invece aver perso forza, in entrambi i Land, il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), pur sopra il 10%. Il leader della Cdu Armin Laschet affronta così un momento difficile, guardando alla futura cancelleria (e la scelta sulla candidatura non è scontata, perché oltre a lui potrebbe correre Markus Soeder, le cui ‘quotazioni’ sono in crescita) e allo scandalo delle mascherine, che ha portato alle dimissioni dal partito dei deputati Nikolas Loebel e Georg Nuesslein (del partito ‘gemello’ bavarese Csu). Entrambi hanno rinunciato anche a ricandidarsi. Il blocco Cdu-Csu cerca di capitalizzare sostegno dalla percepita buona gestione della pandemia nell’anno passato, restando in testa ai sondaggi nazionali, ma l’anno è iniziato con difficoltà.
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