Ancora tensioni dopo gli scontri sulla spianata delle Moschee
E’ salito il livello dello scontro tra palestinesi e Israele dopo le violenze scoppiate nei giorni scorsi. I militanti di Hamas hanno lanciato decine di razzi contro Israele in risposta a quello che è stato definito un “attacco molto grave” da parte della polizia israeliana nella Spianata delle moschee che, secondo quanto riportato dalla Mezzaluna Rossa, ha causato il ferimento di almeno 300 palestinesi e di 21 agenti. Il premier Benjamin Netanyahu ha accusato il gruppo militante di aver oltrepassato la “linea rossa” e ha promesso una risposta dura. “Non tollereremo un attacco sul nostro territorio, nella nostra capitale, contro i nostri cittadini e soldati. Chiunque ci attaccherà pagherà un prezzo caro”, ha detto il leader.
Ai razzi lanciati da Hamas, l’esercito israeliano ha risposto con attacchi aerei a Gaza che hanno ucciso almeno una persona. Il ministero della Salute di Gaza ha parlato di venti persone uccise, tra cui nove bambini. Secondo i media di Tel Aviv la morte di tre dei bambini sarebbe stata causata da un fallito attacco da parte di Gaza contro Israele, mentre per i palestinesi si è trattato di un attacco di Tel Aviv.
Abu Obeida, portavoce dell’ala militare di Hamas, ha affermato che l’attacco a Gerusalemme è stata una risposta a quelli che ha definito “crimini e aggressioni” israeliani nella città. “Questo è un messaggio che il nemico deve capire bene”, ha sottolineato, minacciando ulteriori attacchi se le forze israeliane rientreranno nel sacro complesso della moschea di Al-Aqsa e procederanno con gli sgomberi di famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah.
Nei giorni scorsi almeno 300 palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con la polizia israeliana che ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma, mentre i dimostranti hanno lanciato pietre nella Spianata delle moschee. Le proteste palestinesi vanno avanti dall’inizio del Ramadan contro le restrizioni della polizia in quello che è un classico luogo di ritrovo al termine del digiuno nel mese sacro, ma la tensione è particolarmente alta negli ultimi giorni per il potenziale sgombero di palestinesi dalle loro case a Gerusalemme Est, nel quartiere di Sheikh Jarrah, in territori rivendicati da coloni ebrei. Sono decine i palestinesi coinvolti in questa lunga battaglia legale con i coloni che provano ad acquisire la proprietà della zona e una sentenza in merito è attesa per lunedì. La Corte Suprema israeliana ha rinviato una sentenza chiave nel caso, a causa delle “circostanze”.
Gli Usa si sono detti “seriamente preoccupati” per le violenze. Così come l’Unione europea. L’Alto rappresentante Josep Borrell ha invitato a fare il possibile per “evitare di alimentare le tensioni”.
Gli aggiornamenti da Gerusalemme
Secondo i resoconti dei media israeliani ad ora sono stati lanciati oltre 100 razzi contro Israele, dopo che è scaduto l’ultimatum di Hamas che ha chiesto a Tel Aviv di ritirare le sue forze di sicurezza dalla moschea di Al-Aqsa e da Sheikh Jarrah, e di liberare i palestinesi detenuti negli ultimi scontri.
Le forze di difesa israeliane hanno bombardato un tunnel di attacco di Hamas nel nord della Striscia di Gaza, al cui interno sarebbero stati presenti diversi miliziani. Lo rende noto il Times of Israel. Non è ancora chiaro se il tunnel attraversasse il territorio israeliano.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata