Urne aperte dalle 7 alla mezzanotte ora locale per le Presidenziali
(LaPresse) In Iran vota il candidato conservatore Ebrahim Raisi. Il capo della magistratura iraniana, sostenuto dal leader spirituale l’Ayatollah Ali Khamenei, è il superfavorito di queste elezioni presidenziali che eleggeranno il successore del riformista Hassan Rohani, alla scadenza del suo secondo mandato. Il politico ultraconservatore è andato a votare in una moschea nella zona sud di Teheran, indossando un turbante nero che lo identifica nella tradizione sciita come discendente del profeta Maometto, e ha invitato i cittadini a recarsi alle urne, riconoscendo comunque che alcuni potrebbero essere “così arrabbiati che non vogliono votare”.
Oltre 59 milioni di aventi diritto al voto, si teme bassa affluenza
In Iran, Paese di oltre 80 milioni di abitanti, ci sono oltre 59 milioni di aventi diritto al voto. Tuttavia secondo la Iranian Student Polling Agency, legata allo Stato, ci sarà un’affluenza di solo il 42%, che sarebbe la più bassa in assoluto dalla Rivoluzione islamica del 1979. Se eletto, Raisi sarebbe il primo presidente iraniano sanzionato dal governo degli Stati Uniti ancor prima di entrare in carica, per il suo coinvolgimento nell’esecuzione di massa di prigionieri politici nel 1988. Il timore è che porrebbe figure estremiste in posti chiave del governo, mentre a Vienna continuano i negoziati per tentare di salvare il logoro accordo nucleare di Teheran con le potenze mondiali e le tensioni con Usa e Israele restano alle stelle.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata