A guidare la rivolta il capo delle forze speciali. Rinviata la gara di qualificazioni mondiali col Marocco

“Il dovere di un soldato è salvare il Paese”, ha detto il colonnello dell’esercito Mamadi Doumbouya annunciando in tv che il governo della Guinea, guidato dal presidente Alpha Conde è stato sciolto, che i confini del Paese nell’Africa occidentale sono stati chiusi e che la Costituzione non è più in vigore.

In mattinata testimoni hanno riferito di una raffica di spari nella capitale Conakry, vicino al palazzo presidenziale. Durante la giornata si sono susseguite notizie contrastanti. Il ministero della Difesa ha annunciato che la minaccia era stata “contenuta” mentre i golpisti hanno dichiarato di aver catturato il presidente. Foto e video di Conde circondato da militari sono circolati sui social ma non è stata verificata la loro autenticità. Non si sa dove si trovi attualmente il presidente, di 83 anni, che è stato fortemente contestato per aver ricoperto un terzo mandato consecutivo, aggirando i vincoli costituzionali che non gli avrebbero permesso la ricandidatura. Già una volta, nel 2011, Conde era stato bersaglio di un attentanto, a cui era sopravvissuto.

“Non affideremo più la politica a un solo uomo, la affideremo al popolo”, ha detto il colonnello Doumbouya, attaccando il capo di Stato per non aver fatto abbastanza per la Guinea e la sua economia. “Se vedete lo stato delle nostre strade, lo stato dei nostri ospedali, vi rendete conto che dopo 72 anni, è ora di svegliarsi”, ha detto, “Dobbiamo svegliarci”. Il colonnello ha invitato quindi i soldati a mettersi “dalla parte del popolo”.

Condè al potere dal 2010

Conde è salito al potere nel 2010 nelle prime elezioni democratiche dall’indipendenza della Guinea dalla Francia. Molti hanno visto la sua presidenza come un nuovo inizio per il Paese, segnato da decenni di governo corrotto e autoritario. Ma ora gli oppositori accusano il leader di non essere riuscito a migliorare la vita dei cittadini, la maggior parte dei quali vive in povertà nonostante le vaste ricchezze minerarie del Paese, che includono bauxite e oro.

La Guinea ha alle spalle una lunga storia di instabilità politica. Nel 1984, il militare Lansana Conte prese il controllo del Paese dopo la morte del primo leader post-indipendenza, rimanendo al potere fino al 2009. Un secondo golpe portò al governo il capitano dell’esercito Moussa “Dadis” Camara, andato in esilio dopo essere sopravvissuto a un tentativo di omicidio. Un governo di transizione organizzò successivamente le storiche elezioni del 2010 vinte da Conde, ora deposto da un nuovo golpe.

Marocco barricato in hotel. Gara rinviata

La partita di qualificazione alla Coppa del Mondo della Guinea contro il Marocco è stata rinviata. La nazionale del paese dell’Africa occidentale avrebbe dovuto ospitare lunedì il Marocco nella capitale Conakry. Nessuna nuova data è stata fissata per l’appuntamento. La nazionale marocchina è di fatto barricata e bloccata in hotel, in attesa di poter lasciare il paese. La Confederazione del calcio africano ha spiegato che il rinvio è stato deciso “per garantire la sicurezza di tutti i giocatori e per proteggere tutti gli ufficiali di gara”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata