Lo riferiscono media internazionali che citano una sua allenatrice
I talebani avrebbero decapitato una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo femminile afghana, Mahjabin Hakimi. Lo riportano i media internazionali che citano una sua allenatrice, identificata con lo pseudonimo di Suraya Afzali. Secondo l’allenatrice la ragazza sarebbe stata uccisa all’inizio di ottobre e nessuno avrebbe saputo dell’omicidio perché gli studenti coranici avrebbero minacciato la famiglia intimandogli di non parlare.
Mahjabin Hakimi ha giocato per il Kabul Municipality Volleyball Club prima del crollo del governo di Ashraf Ghani. L’allenatrice ha detto che solo due delle giocatrici della squadra sono state in grado di fuggire dal Paese prima che i talebani prendessero il controllo totale di Kabul ad agosto.
Il commento della Fipav
L’orrore dei Talebani si abbatte sul mondo dello sport e in particolare della pallavolo femminile, dove una giocatrice della nazionale afghana è stata uccisa. “Una notizia terribile dall’Afghanistan, la giovane pallavolista Mahjabin Hakimi è stata decapitata. La sua colpa: praticare lo sport che amava, il volley“, si legge in un tweet della Federazione italiana. “Sembra impossibile che nel 2021 qualcuno sia ucciso solo perché giochi a pallavolo. Invece è un’orrenda realtà. #RipMahjabin”, si legge ancora. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex ct Mauro Berruto, oggi responsabile sport del PD, che sempre sui social ha pubblicato una foto della ragazza e ha scritto: “Guardatela come se fosse vostra figlia: Mahjabin è stata decapitata, perché Hazara e perché giocava a pallavolo senza hijab. Questo è oggi l’Afghanistan. Abbiamo persone lì che sono cadaveri ambulanti. Fermiamo questo genocidio con i corridoiumanitari o ne saremo responsabili”.
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