Dall'Unione Europea 1,2 miliardi di aiuti a Kiev
Sia gli Stati Uniti che la Nato sono pronti a inviare migliaia di soldati e mezzi in Europa dell’Est. A Bruxelles, tuttavia, si continua a sperare in una soluzione pacifica della crisi ucraina. Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, non c’è “nulla che possa aumentare la sensazione di un attacco immediato”: occorre prepararsi al peggio ma bisogna anche evitare una crisi di nervi. Tanto che al momento l’Ue non ritiene necessario ritirare il personale diplomatico e lo staff da Kiev, come invece ha invitato a fare l’amministrazione Usa.
Non ci sono ragioni per farlo, ha detto Borrell, riferendo che quella americana non è stata un’evacuazione ma un’iniziativa solo per “consentire al personale in ruoli non essenziali di poter partire”. Anche le autorità ucraine hanno giudicato la scelta americana “un passo prematuro” e un segno di “prudenza eccessiva”. Stando a quanto riporta il New York Times, che cita fonti dell’amministrazione Usa, Biden starebbe valutando la possibilità di dispiegare diverse migliaia di soldati Usa, come pure navi da guerra e aviazione, nei Paesi Baltici e nell’Europa dell’Est. La Nato invece ha annunciato che sta mettendo delle forze extra in allerta e sta inviando più navi e caccia sia nell’Europa dell’Est che come mossa di “deterrenza” nell’area del Baltico.
Si sta pensando di rafforzare anche la presenza militare nell’area Sud-est dell’Alleanza, ma non è stata presa nessuna decisione, ha fatto sapere il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa con i ministri degli Esteri di Finlandia e Svezia. Intanto i ministri degli Esteri dei 27 hanno respinto al mittente i tentativi della Russia di voler dividere l’Europa in due sfere di influenza. “La sicurezza europea è indivisibile e che qualsiasi sfida all’ordine di sicurezza europeo incide sulla sicurezza dell’Ue e dei suoi Stati membri”, si legge nelle conclusioni adottate dal Consiglio Esteri. L’Ue chiede a Mosca di impegnarsi nella riduzione della tensione nel dialogo internazionale ma si dice anche unita e compatta sulle sanzioni che avranno conseguenze “gravi e pesanti”.
Da una parte, dunque, continua il lavoro preparatorio delle sanzioni, e il non voler comunicare i dettagli fa parte della strategia di deterrenza, ha svelato Borrell, dall’altra l’Ue ha usato l’arma più potente per tenere stretta l’Ucraina al blocco europeo. Con una mossa a sorpresa la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria al Paese con prestiti di emergenza e sovvenzioni pari a 1,2 miliardi di euro.
Una prima tranche di 600 milioni sarà erogata rapidamente e poi si inizierà presto a lavorare su un secondo programma di assistenza a più lungo termine per sostenere gli sforzi di modernizzazione del paese. Bruxelles ha anche annunciato, oltre al supporto contro gli attacchi informatici già dispiegato, l’idea di una missione assistita di formazione militare in Ucraina. “Ora spero si acceleri il lavoro preparatorio per dispiegare una tale missione se gli Stati membri saranno d’accordo su questo”, ha detto Borrell.
Adesso non resta che sperare nel successo dei negoziati con la Russia, da cui “l’Ue non è mai stata assente”, stando alle parole del capo della diplomazia europea Borrell, “perché prima e dopo ogni incontro ci siamo coordinati e abbiamo discusso insieme agli Stati Uniti”. Il confronto diplomatico prosegue a tutti i livelli. La Casa Bianca ha avviato un’iniziativa con le principali cancellerie europee e con i vertici delle istituzioni Ue, Ursula von der Leyen, leader della commissione europea, e Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e ha annunciato anche un colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente Usa Joe Biden.
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