Con l’inaugurazione ieri da parte del Re del Marocco Mohammed VI dell’unità industriale per fabbricare i vaccini, il Marocco si posiziona come hub regionale per la fabbricazione dei vaccini Covid e della ricerca biotecnologica.
L’unità inaugurata ieri è frutto di un partenariato tra pubblico e privato, e in particolare del sostegno di “Fill & Finish”, uno dei leader mondiali delle biotecnologie e dell’industria farmaceutica e della società svedese Recipharm. Con questo progetto, il Marocco cerca di garantire l’autonomia vaccinale e di trasformarsi in un importante centro biotecnologico per il continente africano.
A parte il vaccino Covid-19, nel medio termine entro il 2025 è previsto che lo stabilimento si occupi della fabbricazione del principio attivo di oltre venti vaccini e di prodotti bioterapeutici. In questo contesto è previsto il trasferimento in Marocco di piattaforme biotecnologiche avanzate per la ricerca clinica, lo sviluppo e la produzione di terapie cellulari e geniche, cellule staminali e tecnologie diagnostiche in vitro all’avanguardia.
Questa unità consentirà al Marocco di produrre 900 milioni di unità di vaccini nei prossimi 5 anni, vale a dire che ciò rappresenterà tra i 2 e i 3 miliardi di dosi di vaccini e prodotti biotecnologici.
Il progetto vuole creare un polo africano di innovazione biofarmaceutica e vaccinale riconosciuto a livello mondiale, in collaborazione con i maggiori attori internazionali nel settore della ricerca e dello sviluppo di tecnologie avanzate e con un continuo trasferimento di competenze per posizionare il Regno nei prossimi cinque anni “come locomotiva del continente” nella produzione di prodotti biofarmaceutici.
Al momento, il Marocco produce più di 5 milioni di dosi di vaccino cinese Sinopharm e si prevede che la produzione possa arrivare a 20 milioni entro l’anno.