L'organizzazione per i diritti umani sottolinea le violazioni delle libertà di espressione politica
Amnesty International ha denunciato la deriva autoritaria del regime algerino e la repressione contro le forze dell’opposione. Solo a gennaio, le autorità algerine hanno sospeso un partito politico e minacciato altri due della stessa sorte, ha affermato Amnesty International l’8 febbraio 2022. Secondo quanto riporta Amnesty Algeri ha condannato il leader di un partito politico a due anni di reclusione per aver espresso le proprie opinioni contro la repressione nel Paese, portando ad almeno 251 il numero totale delle persone attualmente detenute per aver esercitato i loro diritti di manifestare pacificamente e di esprimersi liberamente.
Il governo algerino – riporta il dicumento – ha sostenuto che i tre partiti avevano infranto la legge organizzando “manifestazioni non autorizzate” e i loro congressi in ritardo. I tre partiti hanno mosso aspre critiche criticano al governo, hanno boicottato le elezioni presidenziali, legislative e locali e svolgono un ruolo attivo nell’Hirak, un movimento di protesta che chiede un cambiamento politico nel Paese dal 2019.
“Le autorità algerine vogliono rimanere al potere a tutti i costi e stanno cercando di schiacciare i loro oppositori calpestando i diritti alla libertà di riunione, associazione ed espressione. Non vi è alcuna giustificazione nel perseguire gli attivisti politici e sospendere i partiti di opposizione, ha affermato Amna Guellali, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International.
“L’Algeria deve porre fine alla sua implacabile repressione contro tutte le forme di dissenso. Il diritto internazionale dei diritti umani e la Costituzione algerina garantiscono i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica per i partiti politici. Le autorità devono cessare immediatamente i loro attacchi alle libertà fondamentali in Algeria”.
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