Giovedì a Bruxelles previsto un incontro informale dei capi di Stato e di governo nel Consiglio Europeo. Di Maio incontrerà Lavrov a Mosca

La tensione resta alta al confine tra Ucraina e Russia. Nonostante Mosca abbia annunciato il ritiro di parte delle truppe dispiegate alla frontiera e la fine delle esercitazioni in Crimea, l’Occidente ha affermato che non ci sono al momento prove della de-escalation. Secondo la Nato, i cui ministri della Difesa si sono riuniti a Bruxelles, Mosca continua a mantenere un “massiccio dispiegamento di truppe pronte ad attaccare”. L’Alleanza atlantica ha quindi deciso di valutare il rafforzamento del fianco Est con l’invio di più gruppi tattici nelle regioni centrali e sud-orientali.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiarito in conferenza stampa che l’Alleanza resta aperta al dialogo ma che non scenderà a compromessi sui principi fondamentali, quali la politica delle porte aperte e la difesa dei Paesi membri. Mosca “ha chiarito che è pronta a contestare i principi fondamentali che hanno sostenuto la nostra sicurezza per decenni usando la forza”, il che è diventata “la nuova normalità in Europa”, ha affermato il segretario generale.

Di mancanza di prove di una de-escalation hanno parlato anche l’Ucraina e gli Stati Uniti. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che ai segnali di speranza inviati a parole devono “seguire i fatti”. Von der Leyen in giornata ha sentito il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il colloquio tra i due leader ha riguardato anche il tema della sicurezza energetica del blocco e dell’Italia. Giovedì, prima del summit Ue-Africa, ci sarà un incontro informale di un’ora dei membri del Consiglio europeo sugli ultimi sviluppi della crisi. Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio incontrerà l’omologo russo Sergey Lavrov a Mosca.

La Russia ha respinto le accuse arrivate dall’Occidente e ha messo in dubbio la stessa autorevolezza del segretario generale della Nato. Mosca “non prende più sul serio” le dichiarazioni di Stoltenberg che “o è il segretario generale della Nato, o è un banchiere, non ho ancora capito”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, facendo riferimento al fatto che Stoltenberg è stato nominato capo della Banca centrale di Norvegia.

Ad allarmare l’Occidente è anche la partita che si gioca nel Donbass. Martedì la Duma ha chiesto a Vladimir Putin di riconoscere le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha avvertito che qualora il riconoscimento avvenisse gli Usa risponderebbero in coordinamento con gli alleati. Lo stesso Cremlino ha ammesso che la mossa violerebbe gli accordi di Minsk e ha affermato che Putin è intenzionato a risolvere la situazione nel Donbass attuando il pacchetto di misure che è rimasto inapplicato. Ma al momento una decisione ufficiale non è stata presa.

Intanto in Ucraina si è celebrata la giornata dell’unità, indetta dal presidente Volodymyr Zelensky nel giorno in cui, secondo gli Usa, Mosca avrebbe potuto sferrare un attacco contro il Paese. Il presidente ha invitato i cittadini a sventolare la bandiera nazionale e a indossare nastri blu e gialli, i colori dell’Ucraina. Una bandiera lunga 200 metri è stata aperta nello Stadio Olimpico Nazionale. “Siamo uniti dal desiderio di vivere felicemente in pace”, ha detto Zelensky in un video alla nazione. “Possiamo difendere la nostra casa solo se rimaniamo uniti”.

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