I retroscena dell'appuntamento in favore dei separatisti sahariani con ospite Sultana Khaya
La ‘rete’ connessa al fronte Polisario ha tentato, lunedì 27 giugno, di organizzare un evento al Parlamento europeo in cui l'”ospite d’onore” era la separatista Sultana Khaya, su iniziativa di Andreas Schieder, membro del Partito Socialdemocratico d’Austria. A riferirlo è il sito di informazione nordafricano Barlamane.com. L’evento, che doveva essere cancellato del tutto, non ha avuto alcun seguito e ha sollevato molte polemiche.
Secondo le fonti di barlamane.com, l’evento è stato spostato in una piccola sede, ritardato e ridotto a trenta minuti invece delle due ore previste, causando imbarazzo agli organizzatori.
Secondo le informazioni raccolte da Barlamane, all’incontro non hanno partecipato personalità della politica europea, ne figure di spicco: solo alcuni membri di piccoli gruppi, tra cui un eurodeputato di estrema sinistra. L’evento non è stato trasmesso in diretta su Facebook, come previsto dagli organizzatori. Alla fine, Sultana Khaya ha sventolato una bandiera non riconosciuta a livello internazionale. “Un fallimento abissale” scrive Barlame.com.
“La propaganda del Polisario non è più liberamente tollerata e promossa all’interno delle istituzioni europee e gli ausiliari che sostengono gli obiettivi del movimento separatista e la violenza verbale stanno diventando rari” aggiunge il sito di informazione. Il fallimento di tale evento dimostra che l’Europa sta gradualmente diventando indifferente alle azioni del Polisario e del suo progenitore, l’Algeria, che sono cadute in assoluto discredito, sostiene Barlamane. Questo disinteresse è giustificato e spiegato da questo tipo di parlamentarismo. “È una fortuna che la maggioranza dei leader europei sia consapevole della velocità di questo percorso e delle distanze che comporta questa corsa verso l’abisso”.
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