Francesco, durante il suo viaggio pastorale, chiederà scusa ai popoli indigeni
(LaPresse) Papa Francesco è atterrato in Canada per un viaggio pastorale durante il quale si scuserà con i popoli indigeni per gli abusi commessi nelle scuole residenziali cattoliche nel periodo che va dal XIX alla metà del XX secolo. Ad attenderlo all’aeroporto di Edmonton, in Alberta, c’erano il primo governatore generale indigeno del Canada, Mary Simon, il primo ministro Justin Trudeau.
Il Pontefice, che da tempo ha difficoltà a camminare per problemi a un ginocchio, è sceso dall’aereo con un ascensore ed è stato accompagnato su una sedia a rotelle davanti alle autorità che lo attendevano. Un gruppo di leader indigeni in abiti tradizionali ha salutato il Papa, tra cui un sopravvissuto alle scuole residenziali, Greg Desjarlais, Gran Capo della Confederazione delle Prime Nazioni del Trattato Sei, che indossava un vistoso copricapo. Più di 150.000 bambini indigeni furono costretti a frequentare scuole cristiane dal XIX secolo fino agli anni ’70, per isolarli dall’influenza della loro cultura e cristianizzarli.
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