Prosegue nel frattempo la fuga dalla Russia, lunghe code al confine con la Georgia

Carcere e pene più dure per chi diserta. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti approvato alcuni emendamenti al codice penale della Federazione Russa secondo i quali i periodi di mobilitazione e la legge marziale sono riconosciuti come circostanze aggravanti nella commissione dei reati legati al codice militare. Lo riporta l’agenzia Tass. Con la nuova legge sono puniti molto più severamente i disertori e i renitenti alla leva, per cui è prevista anche la detenzione per un periodo che va dai cinque ai 15 anni.

Per la non esecuzione dell’ordine del comandante in tempo di guerra e per il rifiuto di un militare di partecipare alle ostilità, viene stabilita una punizione fino a tre anni di reclusione e, in caso di gravi conseguenze, fino a 10 anni. La consegna volontaria dei militari in assenza di segni di tradimento sarà punita con la reclusione fino a dieci anni. Previsto poi un periodo di detenzione fino a 15 anni per chi dovesse disertare durante la mobilitazione, la legge marziale, in tempo di guerra o in condizioni di conflitto armato o operazioni di combattimento.

Nel frattempo la Bbc ha diffuso alcune immagini video di lunghe code di auto al confine fra Russia e Georgia: nei video si vedono grandi file ad affrontare code di ore durente la notte. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato mercoledì una parziale mobilitazione delle truppe. E l’ordine di mobilitare altri 300.000 russi con esperienza militare ha suscitato proteste anche nelle città russe.

Mosca ha già iniziato ad attuare i suoi piani per richiamare i riservisti per combattere in Ucraina, dove ha subito battute d’arresto nelle ultime settimane.

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