Secondo l'Organizzazione di medicina legale la ragazza sarebbe deceduta a causa di un'ipossia cerebrale
La morte di Mahsa Amini non è stata causata da percosse. È quanto si legge nel comunicato dell’Organizzazione di medicina legale di Teheran che ha esaminato il cadavere della giovane arrestata dalla polizia morale perché non indossava il velo in maniera corretta. Lo riporta l’agenzia Irna.
Nella nota si mette in luce come Mahsa sia stata operata per un tumore al cervello all’età di 8 anni e avesse un “disturbo importante” dell’asse ipotalamo-ipofisario per il quale era stata trattata con idrocortisone, levotiroxina e desmopressina. Secondo quanto riferito la ragazza avrebbe “perso improvvisamente conoscenza” e successivamente sarebbe “caduta a terra“. Secondo i medici il personale di emergenza avrebbe tentato di salvarle la vita ma “il supporto respiratorio non ha funzionato” e Amini “nonostante gli sforzi e e il trasferimento in ospedale” è deceduta per “insufficienza multiorgano causata da ipossia cerebrale“. In nessun caso – secondo l’autopsia – la morte può essere imputabile a “colpi alla testa o ad altri organi vitali”.
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