Vent’anni fa la strage al teatro Dubrovka di Mosca. Tra il 23 e il 26 ottobre 2002 vennero sequestrate e tenute in ostaggio 850 persone, da parte di un gruppo di militanti ceceni. L’assedio delle forze russe durò due giorni: poi le forze speciali pomparono un agente chimico nel sistema di ventilazione. Nell’operazione morirono oltre ostaggi e quasi tutti i combattenti ceceni. Alcune stime parlano di 129 morti civili, altre di 200. La strage è passata alla storia per le difficoltà di negoziazione tra le due parti e per il tragico esito delle negoziazioni.
Il gruppo armato rivendicava l’indipendenza della cecnia, repubblica russa in cui era in corso una guerra da diversi anni. Fecero irruzione nel teatro di sera, durante uno spettacolo. La Seconda guerra cecena si sarebbe conclusa solo nel 2009. Nel 2011 la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha giudicato la Russia responsabile di gravi errori nella gestione dell’attacco (e nell’operazione di salvataggio degli ostaggi) del 2002.
In una cassetta era contenuto il videomessaggio dei sequestratori: “Ogni nazione ha diritto al suo destino. La Russia ha sottratto questo diritto alla Cecenia e oggi vogliamo rivendicare questi diritti, che Allah ci ha dato, nella stessa maniera in cui li ha dati a qualsiasi altra nazione. Allah ci ha dato il diritto alla libertà e il diritto a scegliere il nostro destino. Gli occupanti russi hanno inondato la nostra terra con il sangue dei nostri bambini. Le persone sono ignare degli innocenti che stanno morendo in Cecenia: i leader religiosi, le donne, i bambini e i deboli. Quindi, abbiamo scelto questo approccio. Questa scelta è per la libertà del popolo ceceno e non c’è differenza in dove moriamo, quindi abbiamo deciso di morire qui, a Mosca. E porteremo con noi le vite di centinaia di peccatori. Se moriamo, altri verranno e ci seguiranno – i nostri fratelli e le nostre sorelle disposti a sacrificare le loro vite secondo il modo di Allah, per liberare la loro nazione. I nostri connazionali sono morti ma la gente dice che loro, i nostri connazionali sono terroristi e criminali. Ma la verità è che la Russia è il vero criminale”.