Dall'inizio dei disordini sono 328 le persone rimaste uccise e oltre 14mila quelle arrestate

Le proteste continuano a imperversare nelle strade iraniane mentre i vertici hanno rinnovato le minacce contro il dissenso locale e il mondo intero. Le contestazioni – scatenate dalla morte di Mahsa Amini il 16 settembre dopo la sua detenzione da parte della polizia morale del Paese – sono tra le più grandi sfide di sempre sostenute dai cittadini verso la teocrazia del Paese. Secondo l’associazione Human Rights Activists in Iran (HRIA), che ha monitorato le proteste per 54 giorni, almeno 328 persone sono state uccise e altre 14.825 arrestate durante i disordini. 

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