È quanto ha rilevato l'inchiesta condotta negli ultimi quattro anni dal procuratore generale del Maryland, Brian Frosh, sull'Arcidiocesi cattolica di Baltimora
Oltre 600 casi di abusi sessuali su giovani da parte di rappresentanti del clero cattolico in 80 anni. È quanto ha rilevato l’inchiesta condotta negli ultimi quattro anni dal procuratore generale del Maryland, Brian Frosh, sull’Arcidiocesi cattolica di Baltimora. Lo riporta il Washington Post, citando i documenti presentati in tribunale dalla Procura.
La presentazione delle conclusioni dell’inchiesta, la seconda di questo tipo condotta negli Usa da un procuratore generale, dopo quella della Pennsylvania, giunge nel ventennale dell’esplosione dello scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, esposti dal Boston Globe.
“Ora è il momento della verità“, si legge nel fascicolo di 35 pagine depositato al Tribunale di Baltimora, nel quale si chiede al giudice di approvare la pubblicazione del rapporto completo di 456 pagine. Poiché il rapporto contiene informazioni raccolte da testimonianze rese davanti a un grand jury (tribunale delle indagini preliminari), è richiesta l’approvazione del giudice.
“Rendere pubbliche le trasgressioni della Chiesa è fondamentale per mettere sotto accusa le persone e le istituzioni e per migliorare le modalità in cui le accuse di abusi sessuali saranno gestite”, si legge nel documento. Nel fascicolo si afferma che il rapporto ha identificato una serie di vittime comprese tra l’età prescolare fino ai 18 anni. Inoltre, il documento indica che nel rapporto sono stati identificati 115 preti che sono già stati perseguiti o identificati dalla Chiesa come “accusati in maniera credibile” e che vi sono altri 43 preti “accusati di abusi sessuali, ma non identificati pubblicamente dall’Arcidiocesi”. In tutto, si tratta di 157 casi.
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