Dopo le proteste degli ultimi giorni diminuiscono le restrizioni nello Xinjiang
Dopo le proteste e gli scontri scoppiati per le restrizioni anti-Covid a Shanghai e in diverse città della Cina, il governo ha deciso di allentare le misure nello Xinjiang.
Lo hanno annunciato funzionari della regione in conferenza stampa, come riporta la Bbc. Alcune attività commerciali essenziali in aree “a basso rischio” possono ora richiedere di riprendere la loro attività al 50%, mentre i trasporti pubblici e i voli inizieranno a “riprendere in modo ordinato”, hanno dichiarato i funzionari. La rabbia a Urumqi, cittadina di quattro milioni di abitanti, era stata provocata da un incendio mortale, legato secondo la popolazione alle rigide misure di contenimento del virus.
Cina: “Avremo successo contro virus”
“Crediamo che, con la leadership del Partito comunista cinese e il sostegno di tutto il popolo cinese, la nostra lotta contro il Covid-19 avrà successo“. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, come riporta la Bbc. Lijian ha dichiarato che Pechino sta affrontando con decisione il problema e conta sulla cooperazione dei cinesi. Dopo le proteste in varie città della Cina contro le severe misure anti-contagio, Lijian ha annunciato che il governo continuerà a seguire la “politica ‘zero-Covid'”, ma che sta “apportando modifiche in base alla realtà sul campo”.
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