Raggiunto un accordo sul meccanismo ma non sulla soglia di prezzo

Fumata nera sul tetto europeo al prezzo del gas. A Bruxelles è stato raggiunto un accordo sul meccanismo del price cap ma a mancare è un punto di incontro sulla soglia di prezzo.“C’è stato – spiega il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto – un accordo sul meccanismo ed è stato stabilizzato un testo” su questo, ma “il punto principale in questo momento in discussione è la soglia di prezzo”. Appuntamento quindi alla riunione del Consiglio Energia di lunedì prossimo, 19 dicembre.”Penso – sottolinea il ministro dell’Industria ceco, Jozef Sikela, della presidenza di turno Ue, – che ci sia abbastanza tempo sostanzialmente per finire queste discussioni e per avere una proposta che troverà sostanzialmente il sostegno lunedì. Non stiamo menzionando il Consiglio europeo perché nessuno lo ha chiesto” anche se “ovviamente è un diritto dei leader, dei primi ministri e presidenti, decidere cosa discutere al Consiglio europeo”.

Se da un lato una fonte diplomatica Ue fa notare che “sono stati fatti moderati progressi” sul price cap, dall’altro la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, evidenzia che “nonostante i livelli di competenza della presidenza, ci sono ancora punti di vista diversi”. La proposta della presidenza è che venga innescato un evento di correzione del mercato quando i prezzi raggiungono un certo livello e lo spread tra il Ttf e i prezzi globali è di circa 35 euro per tre giorni. “Abbiamo iniziato con la proposta di prezzo del gas per l’attivazione del price cap tra 100 e 275 euro (al megawattora), poi abbiamo avuto 150 e 250, poi abbiamo ristretto questo valore a 200-220. Poi c’è stata una discussione tra 160 e 220. E infine, abbiamo deciso di lasciare la parentesi vuota”, spiega Sikela.”È ormai la maggioranza degli Stati membri a chiedere un tetto dinamico al prezzo del gas – rileva la premier Giorgia Meloni – è certo che andare in ordine sparso di fronte a questa sfida epocale, pensando che chi è più forte economicamente possa salvarsi se necessario a scapito degli altri, non solo sarebbe un’illusione ma tradirebbe la realtà di un’Europa molto diversa da quella decantata in questi anni”. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso avverte che il governo è “impegnato in prima fila perché l’Ue faccia quello che non ha fatto per sei mesi”, causando quella speculazione che “ha consentito ad alcuni di guadagnare tanto, e ad alcuni Paesi di avvantaggiare le proprie imprese”. Sul tetto al prezzo del gas sono “convinto che serva un accordo di alto profilo che corrisponde agli interessi reali concreti delle famiglie europee, e quindi anche dell’impresa”.

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