Kiev denuncia camera di tortura per bimbi a Kherson
Nessuna tregua di Natale o Capodanno per il conflitto in Ucraina. Un argomento che “non è all’ordine del giorno” taglia corto il Cremlino. Mentre il presidente russo Vladimir Putin continua ad annullare appuntamenti dalla sua agenda, dalla partita di hockey sulla Piazza Rossa al discorso al Parlamento che potrebbe slittare a inizio 2023, ciò che non cambia è l’intensità degli attacchi giornalieri da parte delle forze armate russe sull’Ucraina. Kiev è tornata ad essere sottoposta al fuoco dei droni iraniani, questa volta però i danni sono stati molto limitati perché, come confermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky a terra sono arrivate solamente le schegge. “Tutti i 13 droni sono stati abbattuti dalla nostra difesa aerea. Sono orgoglioso”, le sue parole di soddisfazione. Allo stesso tempo il leader di Kiev chiede all’Ue di sostenere e velocizzare l’istituzione di un tribunale per i crimini di guerra commessi dai russi. “Deve iniziare a funzionare”.
Bambini torturati a Kherson
A tal proposito gli ucraini annunciano di aver effettuato una macabra scoperta nella Kherson liberata. Si tratta di una stanza che i russi avrebbero usato per detenere e torturare i bambini durante l’occupazione. Secondo le testimonianze della gente del posto i bambini sarebbero stati fatti oggetto di abusi psicologici da parte dei loro carcerieri russi, che dicevano loro che i loro genitori li avevano abbandonati e non sarebbero più tornati a casa. Un ragazzo di 14 anni inoltre sarebbe stato arrestato e successivamente torturato solo per aver scattato una foto di attrezzature militari russe in macerie. “Pensavo che dopo Bucha e Irpin non fosse possibile ma abbiamo davvero toccato il fondo a Kherson”, l’amaro commento di Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada. Il parlamento di Kiev.
Nessuno spiraglio sul fronte diplomatico
Sul fronte diplomatico intanto continuano a non vedersi spiragli. Secondo il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, i combattimenti andranno avanti “per un po’ di tempo” perché non c’è “nessuna indicazione” che si vada una direzione diversa. Dalla Turchia il presidente Recep Tayyip Erdogan conferma la sua volontà di continuare i suoi colloqui con Mosca e Kiev. “Abbiamo visto che se alla diplomazia viene data un’opportunità come con l’accordo sul grano e quello sullo scambio di prigionieri, si può aprire la strada alla pace”, ribadisce augurandosi di poter raggiungere prima un “cessate il fuoco” e poi “una pace duratura”. Un appello per la popolazione stremata giunge infine da Papa Francesco. Il Pontefice invita i fedeli a “abbassare” il livello delle spese per Natale inviando i risparmi avanzati “al popolo ucraino che soffre e ha bisogno”.
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