Nuova udienza in tribunale a Bruxelles per il Qatargate

Nuova udienza in tribunale a Bruxelles per Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento Europeo coinvolta nel cosiddetto Qatargate, scandalo Ue che ha travolto l’Europarlamento. L’europarlamentare socialista dovrà restare nel carcere di Haren, alle porte della capitale belga, per un altro mese. In custodia preventiva restano anche Panzeri e Giorgi, la cui carcerazione è stata prorogata al 14 gennaio. “Con ordinanza emessa questa mattina, la camera di consiglio ha prorogato di un mese la carcerazione preventiva di Eva Kaili. Se, entro 24 ore, viene proposto ricorso contro tale decisione, l’interessata comparirà entro quindici giorni dinanzi alla camera d’accusa presso la Corte d’appello di Bruxelles” si legge in una nota della Procura federale di Bruxelles al termine dell’udienza di convalida della carcerazione.

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, ricorda la nota, si è presentata davanti alla camera di consiglio del Tribunale di primo grado di Bruxelles “nell’ambito di un’indagine su larga scala condotta dalla Procura federale e dalla Polizia federale relativa a presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro”.

In mattinata, al termine dell’udienza, i suoi legali avevano chiesto i domiciliari per la loro assistita, mamma di una bimba di poco meno di due anni, che ora, stando ad alcune voci di stampa, sarebbe con il padre di Kaili, fermato all’Hotel Sofitel di Bruxelles – e poi rilasciato – mentre portava un trolley pieno di banconote.

La richiesta di braccialetto elettronico

“Abbiamo appena terminato la camera di Consiglio, abbiamo chiesto che la signora Kaili possa essere sottoposta al regime di sorveglianza attraverso il braccialetto elettronico” ha detto il suo legale, Andrè Rizopoulos, al termine dell’udienza presso il Tribunale di giustizia di Bruxelles. “È stata un’udienza corposa”. Secondo l’avvocato, Kaili “non ha parlato in aula”.

“Kaili collabora all’inchiesta in maniera attiva, contesta tutte le accuse di corruzione a suo carico” ha detto. “Sapete tutti che ho deciso di non comunicare su questo dossier perché l’inchiesta viene condotta dalle autorità giudiziarie e non si fa altrove. Da parte mia non farò nessun’altra dichiarazione oltre a questa – ha aggiunto -. Avremo una decisione a fine giornata. E non è il caso di perorare nuovamente oggi quello che abbiamo chiesto davanti alla presidenza della Camera di Consiglio che è la sola che prenderà la decisione sulla base di quello che abbiamo detto”.

 

Il commento sulla fuga di notizie

“Non faremo alcun’altra dichiarazione perché è pregiudizievole sia per la difesa della signora Kaili sia per l’accertamento della verità in un dossier di questa natura” ha detto il legale di Kaili.

“Non ho mai visto un tale modo di violare così frontalmente il segreto istruttorio”, ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla fuga di notizie. “Non sono l’unico a pensarlo. Il procuratore generale ha avviato un’inchiesta a riguardo. Finiamola qua, non abbiamo altre cose da dire, altrimenti danneggeremo sia la nostra cliente che l’inchiesta. Cosa che non farebbe piacere a nessuno”.

“Abbiamo preso l’impegno di non parlare troppo perché l’inchiesta è seria. Vi dico che la signora Kaili è innocente e non è mai stata corrotta“, ha aggiunto il legale. “Ringrazio tutti e vi prego di non cercare di ottenere altro nel momento in cui la sorte della signora Kaili è per il momento nelle mani della giustizia belga”, ha aggiunto l’altro legale belga, Andrè Rizopoulos.

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