L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Turk contro il decreto imposto dal governo talebano che vieta la presenza femminile all'interno delle ong

Il decreto imposto dal governo talebano che vieta alle donne afghane di lavorare nelle ong “avrà conseguenze terribili per le donne e per tutto il popolo afghano”. Lo ha affermato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Turk, in una dichiarazione rilasciata a Ginevra.

“Queste restrizioni insondabili imposte a donne e ragazze”, ha aggiunto Turk, “non solo aumenteranno le sofferenze di tutti gli afghani ma, temo, rappresenteranno un rischio anche al di là dei confini dell’Afghanistan“. “Nessun Paese può svilupparsi e sopravvivere socialmente ed economicamente se metà della sua popolazione ne è esclusa”, ha continuato Turk, sottolineando che il divieto per le donne di lavorare per le ong priverà loro e le loro famiglie del reddito e del diritto di “contribuire positivamente” allo sviluppo del Paese. 

Emergency: “Non lasceremo Paese ma rivedere divieto donne ong”

Emergency conferma di proseguire il suo impegno in Afghanistan nei suoi 4 ospedali e oltre 40 posti di primo soccorso pur esprimendo grande preoccupazione in merito al recente annuncio del ministero dell’economia afghano secondo il quale organizzazioni non governative, sia nazionali che internazionali, non potranno più assumere donne afgane. “Si tratta di un ulteriore provvedimento che mina i diritti delle donne e punta a ridurre il loro ruolo in diverse sfere della vita pubblica, dall’educazione al lavoro”, scrive Emergency in un comunicato. “Il personale sanitario non rientra nel provvedimento previsto dalla legge, ma Emergency chiede comunque alle autorità di riconsiderare questa decisione e permettere alle donne di continuare a contribuire allo sviluppo del loro Paese”, afferma Emergency.

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