Il governo di Pristina ha chiesto alle forze di peacekeeping guidate dalla Nato, Kfor, di rimuovere le barricate
Altri blocchi stradali sono stati eretti nel nord del Kosovo da cittadini di etnia serba, sfidando le richieste internazionali di rimuovere i blocchi già posizionati in precedenza e mentre la Serbia ha annunciato di avere messo le sue truppe vicine al confine in alto livello di prontezza al combattimento. Le nuove barriere sono state erette a Mitrovica, città del Kosovo settentrionale divisa fra serbi e albanesi, che rappresentano la maggioranza dell’intero Kosovo. È la prima volta dall’inizio della recente crisi che i serbi bloccano le strade di una delle città principali. Finora le barricate erano state poste sulle strade che portano al confine tra Kosovo e Serbia. I serbi del Kosovo nel nord del Paese hanno iniziato a erigere blocchi stradali 18 giorni fa per protestare contro l’arresto di un ex poliziotto serbo del Kosovo. La tensione è salita ulteriormente dopo una sparatoria, con dinamica ancora da chiarire, a Zubin Potok, città nel nord del Kosovo dove cittadini di etnia serba presidiano le barricate stradali da due settimane.
Il Kosovo ha chiesto alle forze di peacekeeping guidate dalla Nato, Kfor, di rimuovere le barricate e ha lasciato intendere che saranno le forze di Pristina a farlo se la Kfor non reagirà. Circa 4mila forze di pace guidate dalla Nato sono di stanza in Kosovo dalla guerra del 1999. Un eventuale intervento armato serbo in Kosovo provocherebbe probabilmente uno scontro con le forze della Nato e implicherebbe una forte escalation delle tensioni nei Balcani, ancora provati dalla sanguinosa disgregazione della Jugoslavia negli anni ’90.
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