Il ministro degli Esteri russo contro Washington: "Stanno facendo di tutto per prolungare la guerra"
Sergei Lavrov torna ad attaccare gli Stati Uniti accusandoli di fare “di tutto per prolungare il conflitto e renderlo più violento”. Il ministro degli Esteri moscovita ha parlato in un’intervista alla Tass sostenendo che “il Pentagono pianifica apertamente gli ordini per l’industria della Difesa americana per gli anni a venire, alzando costantemente il livello delle spese militari per le esigenze delle forze armate ucraine e chiedendo lo stesso agli altri membri dell’alleanza anti-russa“. Secondo Lavrov “dal febbraio di quest’anno, il volume degli aiuti militari al regime ha superato i 40 miliardi di dollari, che è paragonabile ai bilanci militari di molti paesi europei. Sappiamo anche che gli ambienti politici americani stanno sempre più pensando di trascinare l’Ucraina nella Nato”.
Pentagono minacce di assassinio Putin
Ma non è tutto perché il ministro moscovita ha anche accusato gli americani di aver minacciato di morte Vladimir Putin. “Alcuni ‘funzionari anonimi’ del Pentagono hanno effettivamente minacciato di infliggere un ‘attacco decapitante’ al Cremlino, si tratta di una minaccia per eliminare fisicamente il capo dello stato russo”, ha dichiarato Lavrov che ha poi aggiunto: “Se tali idee sono effettivamente valutate da qualcuno, questo qualcuno dovrebbe riflettere molto attentamente sulle possibili conseguenze di tali piani”.
Da Occidente rischio scontro fra potenze nucleari
“La politica occidentale di contenimento totale del nostro Paese è estremamente pericolosa. Corre il rischio di scivolare in uno scontro armato diretto tra le potenze nucleari“, ha continuato il ministro degli Esteri russo. “Mettiamo in guardia su questo e ripetiamo ancora e ancora che non possono esserci vincitori in una guerra nucleare e non dovrebbe mai essere scatenata”, ha aggiunto.
Kiev accetti nostre proposte o deciderà esercito russo
“Quanto alla durata del conflitto, la palla è dalla parte del regime e di Washington alle sue spalle. Possono fermare la resistenza insensata in qualsiasi momento. Le nostre proposte per la smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia provenienti da lì, comprese le nostre nuove terre (le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, ndr) sono ben note al nemico”, ha detto Lavrov. “Il punto è semplice – ha aggiunto – realizzare nel miglior modo possibile le nostre proposte altrimenti, la questione sarà decisa dall’esercito russo”.
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