Teheran ha detto che si riserva il diritto di rispondere proporzionalmente, in merito alle vignette satiriche su Khamenei

Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore francese presso la Repubblica islamica dell’Iran, Nicolas Roche, dopo la pubblicazione delle vignette della rivista satirica Charlie Hebdo su Khamenei. Lo ha reso noto in un comunicato il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kan’ani, secondo quanto riporta l’agenzia Irna. Sottolineando che la Repubblica islamica dell’Iran si riserva il diritto di rispondere proporzionalmente, il portavoce ha affermato che il ministero degli Esteri iraniano ha presentato protesta formale in merito all’ambasciatore francese: “La Repubblica islamica dell’Iran attende spiegazioni e misure compensative dal governo francese per condannare il comportamento inaccettabile della rivista”.

Cosa era accaduto sulle vignette di Charlie Hebdo

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdullahian ha replicato in un tweet alla pubblicazione di vignette sull’Ayatollah Khamnei sulla rivista satirica francese ‘Charlie Hebdo’. “L’atto ingiurioso e indecente di una testata francese nel pubblicare vignette contro le autorità religiose e politiche non sarà efficace senza una risposta decisa ed efficace”, scrive Abdullahian su Twitter, come riporta Bbc Persia. Senza nominare apertamente ‘Charlie Hebdo’, il ministro iraniano si scaglia contro il governo francese: “Non lo permetteremo”. La rivista satirica francese ha annunciato di aver dedicato un numero speciale all’Iran, in cui sono contenute decine di vignette su Ali Khamenei. In una di queste lo si vede annegare in un mare di sangue mentre tenta di salvarsi aggrappandosi a un cappio. Sulla copertina sono invece raffigurati uomini religiosi iraniani in fila per “tornare da dove sono venuti”, come cita il titolo, ovvero l’utero materno.

La (parziale apertura) di Khamenei sul velo

L’hijab è senza dubbio una necessità della Sharia, ma questo non dovrebbe portare ad accusare di atteggiamento irreligioso o di contro-rivoluzione chi non indossa l’hijab in modo rigido. È quanto ha detto l’ayatollah Ali Khamenei in un discorso davanti a un gruppo di donne, di cui riferiscono l’agenzia di stampa iraniana Irna e anche l’edizione di Bbc in farsi. “Chi non indossa l’hijab in modo completo non deve ricevere accuse di anti-religione e anti-rivoluzione”, ha detto Khamenei, aggiungendo che le donne che indossano il velo in modo non corretto “sono le nostre figlie”.

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