Lo hanno riferito all'agenzia Tass fonti vicine al dipartimento militare, il colonnello generale prende il controllo delle forze di terra di Mosca

Il colonnello generale Alexander Lapin è stato nominato capo di Stato maggiore delle forze di terra delle forze armate della Russia. Lo hanno riferito alla Tass fonti vicine al dipartimento militare.

Cremlino non conferma né smentisce Lapin capo Stato maggiore

Il Cremlino non conferma, né smentisce le informazioni sulla nomina del colonnello generale Alexander Lapin a capo delle forze di terra russe. “Non posso né confermare, né smentire. Sapete che ci sono decreti presidenziali aperti e decreti presidenziali classificati come ‘segreti’. Tra i decreti pubblicati non c’è ancora un decreto di questo tipo”, ha risposto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov a chi chiedeva conferma dell’informazione nel corso di un briefing con i giornalisti. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Precedentemente la Tass, citando fonti vicine al dipartimento militare, aveva riferito della nomina di Alexander Lapin a capo di Stato maggiore delle forze di terra delle forze armate della Russia. 

Mosca: “Espanderemo nostro arsenale armi hi-tech”

Le forze armate russe “amplieranno presto il loro arsenale di armi moderne da attacco”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Lo riporta Ria Novosti. Shoigu ha parlato anche dello scudo nucleare che “è stato e rimane il principale garante della sovranità e dell’integrità territoriale del nostro Stato”. La Russia “continuerà a sviluppare la triade nucleare (terrestre, navale e aerea, ndr) e a mantenere la sua prontezza al combattimento”.

Cremlino: “Cinica reazione Kiev e Occidente a tregua di Natale”

La reazione delle autorità di Kiev alla tregua annunciata da Mosca per il Natale ortodosso è stata “cinica e inspiegabile”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Tass. “Abbiamo incontrato una reazione del tutto incomprensibile e inspiegabile, una reazione piuttosto cinica da parte, prima di tutto, di Kiev, così come da molti leader occidentali. Ripeto ancora una volta: cinica e inspiegabile”, ha affermato Peskov, aggiungendo che se anche uno solo dei cristiani ortodossi presenti nella zona dell”operazione militare speciale’ in Ucraina ha potuto pregare a Natale in chiesa, significa che la tregua avviata dalla Russia ha raggiunto il suo obiettivo. 

Cremlino: “Conseguenze se ci saranno sequestri beni russi”

Le minacce di sequestro di beni russi all’estero sono un tentativo di creare un precedente nullo e illegale dal punto di vista del diritto internazionale e ci saranno conseguenze per quei Paesi che adotteranno o sosterranno simili provvedimenti. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti. In precedenza, Bloomberg ha riferito che l’Estonia intende presentare un piano legale per il sequestro di beni russi entro la fine di gennaio al fine di trasferirli successivamente in Ucraina. “È chiaro che le autorità estoni vogliono diventare i ‘primi della classe’ in questo campo e stabilire un certo precedente. Qualunque azione venga intrapresa in questo contesto, sarà assolutamente insignificante e illegale dal punto di vista del diritto internazionale. E, di certo, ci saranno conseguenze per quei paesi che almeno in qualche modo solidarizzeranno”, ha affermato Peskov. 

Peskov: “Usa e Nato di fatto parte indiretta del conflitto”

“Indirettamente, la Nato e gli Stati Uniti stanno sicuramente prendendo parte a questo conflitto”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Tass. “De facto, sono già diventati una parte indiretta di questo conflitto, fornendo all’Ucraina armi, tecnologie e informazioni di intelligence. Pertanto, il loro coinvolgimento in questo conflitto è ovvio”, ha spiegato Peskov.

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