Mosca annuncia l'aumento del numero delle truppe russe a 1,5 milioni di militari

Volodymyr Zelensky conferma la visita ufficiale della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in Ucraina. “Aspettiamo molto Giorgia. Lei verrà presto. Non posso comunicare la data, ma presto”. Il leader di Kiev, in un’intervista concessa a Bruno Vespa a Porta a Porta racconta poi del rapporto instaurato con la premier italiana. “Non dico Giorgia Meloni perché durante il nostro primo colloquio lei mi ha detto ‘Volodymyr mi chiami, per favore, Giorgia’, e così abbiamo iniziato la conversazione con lei”, spiega.

Il presidente ucraino avverte poi della necessità di “fermare” Vladimir Putin. In caso contrario – dichiara – “ci sarà la terza guerra mondiale perché quando lui invaderà la Polonia, gli Stati baltici, nessuno riuscirà a fare nulla, bensì tutti entreranno nella guerra. Tutti. Anche l’Italia, la Francia gli Stati Uniti, l’Inghilterra, tutti gli stati membri della Nato saranno costretti a entrare nella guerra per dimostrare che la Nato esiste davvero”. Zelensky inoltre si dice scettico sulla possibilità che Mosca usi un’arma nucleare – “ritengo che non sia vantaggioso per loro”, il suo pensiero. Il presidente ucraino ribadisce anche l’aspirazione di Kiev di entrare nell’Unione europea. “Proprio l’Ucraina ha unito l’Ue“, sostiene, “credo anche l’Europa possa fare qualcosa per noi”. La sua affermazione arriva nello stesso giorno in cui la Commissione europea eroga una prima rata di 3 miliardi di euro del pacchetto di assistenza macrofinanziaria di 18 miliardi a sostegno di Kiev e in cui Ursula von der Leyen, parlando al World Economic Forum di Davos, assicura “sostegno incrollabile” a Kiev. Appoggio espresso anche dai leader presenti al forum. “Kiev non perderà questa guerra“, argomenta il presidente polacco Andrzej Duda. “Sosterremo l’Ucraina finché sarà necessario. Un anno, due anni, cinque anni, 10 anni, 15 anni”, gli fa eco la premier finlandese Sanna Marin. Frasi dette in nome di quella unità “che riporta la pace”, come detto dalla first lady Ucraina, Olena Zelenska, anche lei a Davos. “Questa guerra può andare oltre e allargare la crisi, a meno che l’aggressore non perda”, aggiunge.

Nel frattempo si è smesso di scavare a Dnipro, dove le autorità ucraine annunciano che le operazioni di ricerca e soccorso sono state completate. Mancano però ancora 19 persone all’appello, mentre sono 45, di cui 6 bambini, i morti accertati nell’attacco missilistico che sabato ha colpito un condominio. La polizia, i volontari e il sindaco della città nel sudest dell’Ucraina hanno portato fiori sul luogo della strage. Nel ricordo delle vittime si è raccolto anche qualche cittadino russo: mazzi di fiori sono comparsi in un memoriale improvvisato a Mosca, ai piedi della statua della poetessa Ucraina, Lesya Ukrainka. Zittite, nel frattempo, le polemiche che hanno investito il consigliere di Zelensky Oleksiy Arestovych, costringendolo alle dimissioni. Arestovych aveva in un primo momento affermato che il missile su Dnipro provenisse dal sistema di difesa ucraino. La sua ipotesi aveva scatenato l’ira dei connazionali e alimentato le teorie filorusse. “Voglio mostrare un esempio di comportamento civile. Un errore fondamentale significa dimissioni”, le parole scelte da Arestovych per annunciare la sua decisione.

Sul campo, intanto, in una località segreta tra Ucraina e Polonia, si sono incontrati per la prima volta di persona il capo di Stato maggiore americano, il generale Mark Milley, e il suo omologo ucraino, il generale Valery Zaluzhnyi, a dimostrazione del supporto militare e strategico che Washington sta fornendo a Kiev. Dal canto suo Mosca annuncia l’aumento del numero delle truppe russe a 1,5 milioni di militari per far fronte a quella che il portavoce del Cremlino Peskov definisce una “guerra che i Paesi dell’Occidente collettivo stanno conducendo contro la Russia”. Peskov nega la possibilità di una nuova mobilitazione ma dopo mesi di smentite il presidente russo Vladimir Putin ammette: “Il 2022 è stato un anno molto difficile per noi”. Allo stesso tempo il leader del Cremlino sottolinea però che la Russia è riuscita a “superare quei rischi che si sono presentati in gran parte inaspettati” e spera che il 2023 venga affrontato dal Paese in “modo molto più efficiente”. 

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