Il nuovo testo è un compromesso che vede target più ambiziosi ma più flessibilità
La relazione della commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo sulle case green è stata approvata con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. Il nuovo testo è un compromesso che vede target più ambiziosi ma più flessibilità, tempi più diluiti e un Fondo di sostegno per gli Stati. Il prossimo passaggio è previsto nella plenaria a marzo. Ieri gli esponenti di Forza Italia e di Fratelli d’Italia avevano annunciato il loro voto contrario.
Gli obiettivi della direttiva sono ridurre sostanzialmente le emissioni di gas a effetto serra (GHG) e il consumo di energia nel settore edilizio dell’UE entro il 2030, e renderlo climaticamente neutro entro il 2050 – scrive il Parlamento Ue in una nota -. Mira inoltre ad aumentare il tasso di ristrutturazioni di edifici inefficienti dal punto di vista energetico e migliorare le informazioni su prestazione energetica. Secondo il testo adottato, tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero dal 2028, mentre i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche dal 2026 (la Commissione ha proposto rispettivamente il 2030 e il 2027). Tutti i nuovi edifici dovrebbero essere dotati di tecnologie solari entro il 2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile, mentre gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per conformarsi. Gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Gli edifici non residenziali e pubblici dovrebbero raggiungere le stesse classi rispettivamente entro il 2027 e il 2030 (la Commissione ha proposto F ed E).
Soddisfazione Pd
“Sì al cambiamento ma con più tempo e flessibilità per gli Stati membri. Il voto di questa mattina in Commissione industria ed energia è solo un passaggio del nostro lavoro, ma la nostra posizione sull’efficienza energetica degli edifici è sempre stata molto chiara, coerente e costruttiva. Costruttiva per i cittadini, per l’ambiente e per raggiungere al meglio gli obiettivi che sono quelli di minore consumo di energia, bollette più basse, case più salubri e moderne. Ciò che siamo certi le persone vogliono. Come PD per settimane, dentro il Gruppo dei Socialisti e Democratici, abbiamo costantemente lavorato e siamo riusciti a migliorare tutti gli aspetti più delicati della proposta e abbiamo ottenuto di più: più ampi margini sulle flessibilità riconosciute agli Stati membri, deroghe possibili per ragioni di fattibilità economica, tecnica e per mancanza di forza lavoro qualificata, aldilà di quelle già previste per edifici storici, protetti e di valore architettonico, svuotamento delle sanzioni e maggiore impegno sulle risorse che dovranno essere messe a disposizione”. Lo ha dichiarato Patrizia Toia, vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia dopo il voto positivo della commissione parlamentare sulla direttiva Epbd sull’efficienza energetica degli edifici.
Direttiva Ue è follia turboambientalista
“L’approvazione in commissione al Parlamento Europeo della direttiva Case Green è qualcosa di estremamente preoccupante. Gli europarlamentari della Lega nei giorni passati hanno portato le giuste rimostranze del nostro Paese, sottolineando come questa direttiva creerà danni incalcolabili ad imprese e cittadini. Da Roma ringraziamo i nostri colleghi in Europa e siamo anche noi in prima linea per frenare questa ennesima euro follia turbo ambientalista. La XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea la prossima settimana continuerà il ciclo di sub audizioni delle associazioni rappresentative del mondo casa. Dopo aver audito ANCE la scorsa settimana audiremo e incontreremo altri rappresentanti del settore. Stiamo facendo quello che Commissione ed eurosinistra non ha voluto fare a Bruxelles, ovvero interfacciarci con il sistema paese, che su questo tema è fortemente schierato dalla nostra parte. Per quel che ci riguarda la battaglia valoriale, identitaria ed economica per la tutela della casa di proprietà è appena iniziata”. Lo dichiarano i deputati della Lega Alessandro Giglio Vigna e Stefano Candiani, Presidente e Capogruppo della commissione Ue.
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