La Confederazione degli Imprenditori Italiani all’estero: "Alcune zone sono irraggiungibili"

Si mobilitano gli imprenditori italiani nella Turchia colpita dal devastante sisma. La Confederazione degli Imprenditori Italiani all’estero in Turchia “ha un gruppo di coordinamento e ci stiamo organizzando per fornire aiuti alle zone terremotate. In moltissimi si sono già attivati per dare assistenza, sia finanziari (che al momento non sono una priorità), sia con l’invio di beni di primaria necessità, come indumenti invernali, scarpe e stivali, coperte, pannolini e pappe per i bambini, scatolame, powerbanks, stufe elettriche etc. Ma ci sono molte difficoltà logistiche. E coinvolgono anche le imprese. Alcune zone sono irraggiungibili”.

E’ il quadro della situazione in Turchia fornito a LaPresse dalla Confederazione degli Imprenditori Italiani all’estero (CIIM), guidata in Turchia da Aldo Kaslowski, a capo della azienda Organik che produce prodotti chimici in uno dei suoi impianti a Istanbul. Kaslowskiha guidato istituzioni italiane in Turchia quali Tusiad International (Confindustria tur­ca). Il problema umanitario quindi è il più urgente, ma c’è anche quello economico. “La chiusura del porto di Iskenderun ad esempio sta creando difficoltà per il traffico di container da Turchia. “Sono oltre dieci le città semi distrutte dal terremoto che ha colpito la Turchia, tra cui Kahramanmaras, Gaziantep, Osmaniye, Adiyaman, Diyarbakir, Malatya, Sanliurfa, Hatay, Kilis, Adana. Non abbiamo mai avuto prima d’ora una catastrofe di questo genere. Ad Hatay non riescono nemmeno ad arrivare gli aiuti. E le difficoltà nella logistica non possono non impattare su chi fa impresa in Turchia in questo momento. In particolare la zona di Gaziantep – spiega la CIIM – è molto industrializzata”. Ma non c’è ancora un inventario delle aziende italiane colpite dal sisma. “Le imprese italiane in Turchia sono circa 1500, concentrate soprattutto nelle zone di Istanbul, Izmir, Bursa, Ankara e Manisa. Sono attive soprattutto nei settori dell’automotive, della logistica, del tessile e della produzione di parti per macchinari”, spiegano dalla CIIM. La conta dei danni deve ancora iniziare, mentre si scava ancora per cercare dispersi.La Turchia – sottolineano dalla CIIM – necessita anche di aiuti in termini di know-how, pertanto personale specializzato come medici e soccorritori. Proprio per questo motivo la Turchia ha richiesto assistenza internazionale immediata”. “Speriamo che la Turchia possa presto risollevarsi da questa catastrofe”, è l’auspicio degli imprenditori italiani in Turchia.   

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