Bimbo di sette mesi salvo dopo 140 ore. Trovati i sei corpi della famiglia di origine italiana

Sale a oltre 33mila morti il bilancio del terremoto che lunedì ha colpito la Turchia e la Siria. In Turchia, secondo l’agenzia per i disastri del Paese, i morti sono 29.605. Mentre in Siria i morti sono saliti a 3.574. 

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, però, i morti sono circa 4.800 nelle aree della Siria controllate dal governo di Assad e 4.500 in quelle nord-occidentali considerate ribelli. Il bilancio è stato stilato in una conferenza stampa dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che si trova nella capitale siriana di Damasco. “Sappiamo che questi numeri continueranno ad aumentare, in particolare man mano che avremo più accesso” alle zone terremotate, ha aggiunto il dott. Rick Brennan, direttore regionale dell’emergenza per l’Oms.

I feriti in Turchia, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’agenzia Anadolu, sono 93mila e almeno altrettante persone sono state evacuate dalle loro case.

“Purtroppo sono stati ritrovati senza vita, ad Antiochia, i corpi della famiglia italiana di origine siriana. Esprimo tutta la mia vicinanza ai familiari ai quali non mancherà il nostro sostegno” ha comunicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Salvata donna dopo 159 ore

Le squadre di soccorso hanno salvato ad Hatay una donna di 55 anni dopo 159 ore dall’inizio dei terremoti che hanno colpito l’area tra Siria e Turchia. La donna, che è stata estratta dalle macerie e messa su una barella, ha prima salutato e poi stretto la mano ai suoi soccorritori. Ne dà notizia l’agenzia turca Anadolu. La donna da sotto le macerie ha emesso un suono colpendo i pezzi di muro crollati con una pietra e le squadre di soccorso sono riuscite ad individuare la sua posizione.

Salvate 2 sorelle a 152 ore da sisma Turchia-Siria

Dopo 152 ore sotto le macerie sono state salvate due sorelle ad Adiyaman. Lo riferisce l’agenzia turca Anadolu. Il bilancio delle vittime, del violento sisma che ha colpito Turchia e Siria, è arrivato oltre 29mila.

Salvato bebè di 7 mesi, da 140 ore sotto le macerie

Un bebè di 7 mesi è stato salvato a Antakya nella provincia di Hatay. È rimasto intrappolato sotto le macerie per 140 ore, dopo i crolli per il violento terremoto in Turchia. 

Salvato bambino dopo 146 ore, era sotto macerie a Nizip

È stato salvato un bambino dopo 146 ore dal terremoto in Turchia. Era sotto le macerie di un edificio distrutto nel distretto Nizip di Gaziantep. 

Sisma apre voragine lunga 30 metri a Gaziantep 

Il terremoto in Turchia e Siria ha aperto un’enorme voragine, lunga 30 metri e larga 8, a Gaziantep. La profonda spaccatura nella terra si è formata nel parco Aydinbaba, nel distretto centrale di Sahinbey, in Turchia. Tutti gli edifici nei dintorni sono stati fatti evacuare. 

134 indagati per costruzione edifici crollati 

Il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag ha dichiarato domenica che 134 persone sono state indagate per la loro presunta responsabilità nella costruzione di edifici che non hanno resistito alle scosse. Lo riporta l’agenzia Anadolu. Tre persone sono state fermate in attesa di giudizio, sette sono state arrestate e ad altre sette è stato impedito di lasciare il Paese. Bozdag ha promesso di punire i responsabili e i procuratori hanno iniziato a raccogliere campioni di edifici per trovare prove sui materiali utilizzati nelle costruzioni. Le scosse sono state potenti, ma le vittime, gli esperti e i cittadini di tutta la Turchia accusano la cattiva costruzione di aver moltiplicato la devastazione.

Il ministro della Giustizia turco aveva annunciato l’apertura di un indagine per “crimini legati ai terremoti”. Gli uffici avranno il compito di identificare gli appaltatori e gli altri responsabili dei lavori di costruzione, raccogliere prove, incaricare esperti, tra cui architetti, geologi e ingegneri, e controllare le licenze edilizie e i permessi di occupazione. 

Arrestati in aeroporto 2 imprenditori edili

Le autorità aeroportuali turche hanno arrestato due imprenditori edili all’aeroporto di Istanbul. I due, che erano diretti in Georgia, sono ritenuti responsabili del crollo di diversi edifici ad Adiyaman. Uno degli imprenditori arrestati, Yavuz Karakus, ha dichiarato ai giornalisti domenica: “Ho la coscienza pulita. Ho costruito 44 edifici. Quattro sono stati demoliti. Ho fatto tutto secondo le regole”. Lo riferisce l’agenzia di stampa Dha.

Altre due persone sono state arrestate nella provincia di Gaziantep con l’accusa di aver abbattuto delle colonne portanti per fare spazio in un edificio che è poi crollato nel terremoto. Lo riferisce l’agenzia statale turca Anadolu.

Scuole ferme fino al primo marzo in zone colpite in Turchia

Le scuole resteranno ferme fino al primo marzo nelle 10 province colpite dal terremoto in Turchia. Così il ministro dell’Istruzione nazionale turco Mahmut Ozer. “Siamo una grande famiglia con 19 milioni di studenti e 1,2 milioni di insegnanti – dice Ozer – pertanto, non è possibile normalizzare la Turchia senza normalizzare l’istruzione come nella pandemia. La nostra priorità è la sicurezza e la salute in queste 10 province”. In altre 71 province non colpite dal terremoto l’istruzione sarà ferma fino al 20 febbraio. Nelle aree non colpite si possono trasferire alcuni studenti e in alternativa si possono anche aumentare la capienza degli istituti privati. Inoltre sono già stati allestite 141 tende adibite a classi. Una rivalutazione della situazione verrà effettuata più avanti, dopo il primo marzo. 

Rientra primo team vigili del fuoco, salvati due giovani

Parte domencia sera dall’aeroporto di Adana il contingente di 60 vigili del fuoco italiani impegnato in Turchia per portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Operativo anche il nuovo contingente che li sostituisce nelle operazioni. Arrivati in Turchia martedì scorso, i vigili del fuoco del team Usar, coordinati dal comandante di Pisa Nicola Ciannelli, hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma. Nei sei giorni di permanenza, sono riusciti a salvare dalle macerie due ragazzi, di 23 e 26 anni, entrambi nella giornata di mercoledì. 16 i corpi che hanno recuperato purtroppo senza vita, tra loro 7 bambini tra i 4 e i 9 anni. Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito l’azione di soccorso 24 ore su 24, malgrado le temperature di notte ampiamente sotto allo zero. Una situazione difficile, dal punto di vista operativo e anche emotivo, quella affrontata, anche per l’enorme richiesta di aiuto da parte della popolazione turca duramente colpita, che ha mostrato in tutto il periodo la propria riconoscenza ai vigili del fuoco italiani. Toccante l’applauso dopo il salvataggio dei due giovani. L’arrivo in Italia, a bordo di due ATR42 della Guardia di Finanza, è previsto domattina nell’aeroporto di Pisa per il team Usar della Toscana e nell’aeroporto di Pratica di Mare per il team usar del Lazio. 

Onu: “Abbiamo abbandonato siriani nel nord-ovest”

“Finora abbiamo fallito con la popolazione del nord-ovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonati. Cercano un aiuto internazionale che non è arrivato.Il mio dovere e il nostro obbligo è quello di correggere questo fallimento il più velocemente possibile. Questo è il mio obiettivo ora”. Lo scrive in un tweet Martin Griffith, Coordinatore degli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite, che oggi si trova al confine tra Turchia e Siria. 

Onu: “A Vvf italiani coordinamento team soccorso stranieri ad Antiochia”

Cina, Gran Bretagna, Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Oman, Hong Kong, Sud Africa, Slovacchia, Grecia, Argentina e Bahrain, sono questi i team Usar (urban search and rescue) che su incarico dell’ONU sono coordinati dai vigili del fuoco italiani per i soccorsi ad Antiochia. La struttura di coordinamento italiana, supportata nell’incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, provvederà a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità scaturite dalla lettura di dati e informazione raccolte. Un sistema che consente di rendere più efficiente ed efficace l’azione di soccorso, con l’obiettivo di salvare più vite umane possibile. Il centro di coordinamento di settore SCC è insediato all’interno del campo base dei vigili del fuoco a Hatay. 

Chef italiano Zanna cucina per popolazione colpita

C’è uno chef italiano che cucina, con l’aiuto di una squadra di volontari, per le popolazioni colpite dal terremoto in Turchia. È Danilo Zanna, che è anche tra i giudici di Masterchef Turchia. Lo chef sta offrendo il suo aiuto a Malatya, dove alla mensa all’università di Inonu ha cucinato 3 tonnellate di pasta e 2,5 tonnellate di cibi caldi. Ora continueranno a farlo per i prossimi giorni dell’emergenza. È infatti previsto un trasferimento ad Adiyaman, dal momento che lì ancora non è stata aperta un’area dedicata ai pasti. “La Turchia lo ha dimostrato più di una volta – afferma Zanna, citato dall’agenzia turca Anadolu – può camminare da sola. È la forza di questo Paese, ed è un grande onore per me farne parte. Penso che sia un esempio per tutti gli altri Paesi. Non lasciamo nessuno solo”.

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