Il segretario della Nato, Stoltenberg: "Questione invio aerei non è urgente ora, ma stiamo discutendo"
È durata due ore l’allerta aerea scattata sull’intera Ucraina per il rischio di bombardamenti. Come riferito da tutti i principali media ucraini, un caccia MiG-31K in grado di trasportare missili è decollato dalla Bielorussia poco dopo le 8, ora italiana.
Wagner: “Non conquisteremo Bakhmut tanto presto”
“Bakhmut non sarà presa domani, perché c’è una forte resistenza“. Lo afferma il capo del gruppo Wagner sul gruppo Telegram della milizia. “Non ci saranno festeggiamenti a breve”, ha aggiunto, come riporta la Cnn. “Ad oggi, nel nord sono in corso pesanti combattimenti. Non ci sono precondizioni per circondare il nemico nelle regioni settentrionali”, aggiunge, “l’attacco si fa casa per casa, metro quadrato per metro quadrato. Stiamo assistendo all’impegno militare in piena regola”
Moldavia, chiuso e riaperto lo spazio aereo
È stato chiuso per circa tre ore e poi riaperto lo spazio aereo della Moldavia. A riferirlo è l’agenzia di stampa moldava Moldpres, citando l’Autorità per l’aviazione civile. L’autorità ha riferito che in seguito a una riunione della Commissione interdipartimentale per la gestione dello spazio aereo era stata decisa la chiusura temporanea dello spazio aereo del Paese alle 11.24 locali, al fine di garantire la sicurezza dell’aviazione civile, e alle 14.47 locali lo spazio aereo è stato riaperto. Non sono ancora stati forniti dettagli sui motivi della chiusura.
Mosca smentisce voci su golpe in Moldavia: “Accuse infondate”
Le dichiarazioni della presidente della Moldavia, Maia Sandu, secondo cui la Russia starebbe organizzando un golpe per rovesciare il governo di Chisinau, sono “accuse completamente infondate”. Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, come riporta l’agenzia Tass. Tali accuse “sono costruite nello spirito delle classiche tecniche spesso utilizzate dagli Stati Uniti, da altri Paesi occidentali e dall’Ucraina”, aggiunge Zakharova. “Prima accusare con riferimento a presunte informazioni di intelligence riservate che non possono essere verificate e poi usarle per giustificare le proprie azioni illegali”.
Cremlino: “Nato ostile alla Russia, sempre più coinvolta in conflitto”
La Nato è un’organizzazione ostile alla Russia. Ogni giorno lo conferma e indica più chiaramente il sio coinvolgimento nel conflitto in Ucraina. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti.
Stoltenberg: “Invio aerei non urgente ora ma in discussione”
“La questione degli aerei non è la questione più urgente ora. Ma è una discussione in corso. E come ho detto prima, abbiamo consultazioni in corso tra alleati sul tipo di sistemi che i nostri alleati dovrebbero consegnare all’Ucraina”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla ministeriale Difesa nel quartier generale dell’Alleanza atlantica. “Ovviamente, il tipo di supporto che forniamo all’Ucraina si è evoluto con l’evolversi della guerra – ha spiegato -. All’inizio era estremamente importante fornire armi anticarro leggere come i giavellotti, poi abbiamo visto la necessità di artiglieria e gli alleati della Nato hanno fornito sistemi sempre più avanzati. Quindi è diventato ovvio che c’era un bisogno urgente anche di sistemi di difesa aerea più avanzati che i nostri alleati della Nato stanno ora fornendo ai patrioti Samp/T e ad altri sistemi di difesa aerea avanzati”. “Il tipo di supporto che stiamo fornendo all’Ucraina è cambiato e si è evoluto nel tempo e continuerà a cambiare ed evolversi man mano che questa guerra si sviluppa”, ha ribadito.
Stoltenberg: “Putin prepara nuove offensive, fornire più armi”
“Non vediamo segni che il presidente Putin si stia preparando per la pace. Quello che vediamo è il contrario. Si sta preparando per nuove offensive e nuovi attacchi. Quindi è ancora più importante che alleati e partner della Nato forniscano maggiore sostegno all’Ucraina e ci incontreremo più tardi nel gruppo di contatto guidato dagli Stati Uniti per l’Ucraina e affronteremo le urgenti necessità di un maggiore sostegno all’Ucraina”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla ministeriale Difesa nel quartier generale dell’Alleanza atlantica. “Non da ultimo (affronteremo) la necessità di fornire più munizioni e anche come aumentare la produzione e rafforzare la nostra industria della difesa per essere in grado di fornire le munizioni necessarie all’Ucraina. Anche per ricostituire le nostre scorte”, ha aggiunto.
Austin: “Aiuteremo Kiev a resistere a offensiva di primavera”
“Questo Gruppo di contatto ha chiarito che sosterremo la lotta per la libertà dell’Ucraina a lungo termine e aiuteremo l’Ucraina a resistere in anticipo durante la controffensiva di primavera. Con unità e urgenza, forniremo nuovamente il sostegno che abbiamo promesso all’Ucraina”. Così il Segretario Usa alla Difesa, Lloyd James Austin, aprendo la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina nel quartier generale della Nato.
Austin: “Kiev ha dimostrato che prevarrà”
“La Russia non ha prevalso. Kiev non è caduta e gli amici dell’Ucraina non hanno vacillato. Dall’inizio della guerra scelta da Putin, i soldati ucraini hanno vinto le battaglie di Kiev, Charkiv e Kherson. Respingono le forze russe con i sistemi donati dai paesi in questa stanza. Il mondo è stato ispirato dalla resilienza del popolo ucraino e dal coraggio delle truppe ucraine anche di fronte alle battute d’arresto, l’Ucraina ha dimostrato che prevarrà”. Così il Segretario Usa alla Difesa, Lloyd James Austin, aprendo la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina nel quartier generale della Nato.
Oltre 325mila segnalazioni di case danneggiate o distrutte in guerra
Da marzo, gli ucraini hanno presentato al governo di Kiev oltre 325mila segnalazioni di residenze danneggiate o distrutte dalla guerra. Lo ha affermato Olena Shulyak, deputata e capo del Partito Servitore del popolo al potere, secondo quanto riportato da Ukrinform. I rapporti riguardano oltre 22,5 milioni di metri quadrati di abitazioni danneggiate e distrutte. Secondo Shulyak, la cifra effettiva potrebbe essere molto più alta perché non tutti gli aventi diritto hanno fornito dati sui danni o sulla distruzione. Shulyak ha anche affermato che Kiev ha già trovato 17 miliardi di grivna (circa 432 milioni di euro) per risarcire coloro le cui case sono state danneggiate o distrutte.
Reznikov annuncia licenziamento vicecapi ministero Difesa
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha sottoposto al presidente Zelensky la proposta di licenziare i suoi vice Ivan Rusnak e Oleg Gayduk e nominare al loro posto nuovi tre viceministri: Oleksandr Pavlyuk come primo viceministro, Vitaliy Deynega come deputato per lo Sviluppo digitale e Andriy Shevchenko come deputato per l’Integrazione europea. Lo ha annunciato lo stesso Reznikov in un post su Facebook, come riporta Ukrainska Pravda. Rusnak e Gayduk, assicura il ministro, “rimangono nella squadra del ministero e saranno assunti per lavorare come consiglieri”. “In realtà, questi non sono gli ultimi passi per il riavvio del ministero della Difesa. I prossimi cambiamenti per rafforzare la squadra saranno presentati tra pochi giorni”, scrive Reznikov a conclusione del suo post su Facebook.
Borrell: “Invio aerei? Vedremo, supporto a Kiev continua”
Se ci sarà l’invio di jet da combattimento per l’Ucraina? “Vedremo”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla ministeriale Difesa della Nato.”Ognuno presenterà le proprie proposte e sono sicuro che tutti noi continueremo a fornire un forte supporto militare all’Ucraina per fronteggiare l’aggressione – ha rimarcato il capo della diplomazia europea -. L’aggressività è brutale. Oggi continuano gli attacchi russi contro qualsiasi tipo di infrastruttura civile con molte vittime. Sfortunatamente, questo non è un segno che la Russia voglia fermare la guerra. Quindi dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e lo faremo tutti insieme”.
Germania produrrà munizioni per i Gepard consegnati a Kiev
La Germania ha firmato un accordo per la produzione interna delle munizioni per i cannoni antiaerei Gepard forniti all’Ucraina. Lo ha annunciato a Bruxelles il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius. Berlino ha deciso per la produzione interna dopo che sia la Svizzera sia il Brasile, Paesi entrambi dotati di scorte di munizioni per i Gepard, hanno preferito non approvare le esportazioni verso l’Ucraina. “Questo significa che ora inizieremo senza indugio la nostra produzione di munizioni Gepard con Rheinmetall. Sono molto felice che questa situazione si sia risolta con successo perché garantisce meglio la nostra indipendenza e una consegna più rapida”, ha detto Pistorius. Il ministro tedesco ha poi spiegato che “i negoziati con la Svizzera hanno richiesto tempo, e alla fine eravamo dell’opinione che fosse meglio andare più veloci per la nostra strada per non dipendere da loro”.
Ministro Difesa Germania: “Ritardi su consegne Leopard a Kiev”
Le consegne di carri armati Leopard 2 dall’Europa all’Ucraina “non stanno procedendo rapidamente”. Lo ha affermato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius prima della riunione del gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles. Finora sono pronti solo i 14 carri armati promessi dalla Germania e tre dal Portogallo, ha spiegato Pistorius, aggiungendo che la consegna di ulteriori Leopard 2-A6 da altri Paesi per ora “non è in discussione”. Le cose non vanno molto meglio per la formazione di un battaglione di carri armati Leopard 2 A4 organizzata dalla Polonia, ha aggiunto il ministro tedesco.
Olanda conferma: “Intercettati aerei russi vicino a confine polacco”
Il ministero della Difesa olandese conferma in una nota che due aerei da combattimento F-35 olandesi sono stati lanciati per identificare e intercettare tre aerei che volavano vicino al confine polacco dove si trova l’exclave russa di Kaliningrad. “Dopo l’identificazione, si è scoperto che si trattava di tre velivoli: un IL-20M Coot-A russo scortato da due SU-27 Flanker. Gli F-35 olandesi hanno scortato la formazione a distanza e hanno consegnato la scorta ai partner della Nato”, si legge nella nota, come riporta la Cnn.
Ex consigliere Merkel: “Usa irritati con Berlino su carri armati”
“Gli Stati Uniti sono stati costretti a fare qualcosa che in realtà non volevano fare: la consegna dei carri M1 Abrams all’Ucraina. Per questo motivo, c’era irritazione da parte degli americani”. Lo ha detto l’attuale presidente della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Christoph Heusgen, come riporta Spiegel. Heusgen, per molti anni consigliere per le politiche di sicurezza dell’ex cancelliera Angela Merkel e rappresentante della Germania alle Nazioni Unite, ha spiegato che gli Usa non avrebbero gradito il fatto che Berlino avesse legato in qualche modo la consegna dei propri tank a Kiev a quella da parte degli americani. Inoltre, secondo Heusgen la Germania ora deve aumentare gli investimenti nella Bundeswehr, l’esercito tedesco. “Il fondo da 100 miliardi di euro non è sufficiente. Dobbiamo capire che la nostra sicurezza è costosa”, ha spiegato.
Cnn, audio soldato russo: “Non mandate più persone qui a morire”
“Ho perso molte persone lì (in Ucraina, ndr). Ricordate questo: non mandate altre persone qui. Basta, vogliono ucciderci tutti”. É questo l’ultimo audio dal letto di un ospedale al fronte, inviato dal soldato russo Viktor Sevalnev alla moglie, prima di essere condannato a morte. La sua storia è stata raccontata dalla Cnn, che è venuta in possesso di quell’ultimo messaggio. “Sono stato preso per essere fucilato”, avvertiva Sevalnev, ex detenuto che, prima di essere mandato a combattere in Ucraina, stava scontando una pena per rapina a mano armata e aggressione. Il soldato russo racconta di temere che i funzionari del ministero della Difesa russo lo avrebbero presto prelevato dal suo letto d’ospedale, da dove aveva registrato l’audio, e lo avrebbero condannato a more. Giorni dopo, il suo corpo è stato restituito alla moglie a Mosca, in una bara chiusa.
La sua storia è una nuova testimonianza sull’utilizzo dei detenuti da parte della Russia e, in particolare del gruppo Wagner, nella guerra in Ucraina. Un piano di reclutamento inaizialmente negato da Mosca e poi apertamente dichiarato dal leader del gruppo mercenario Wagner, Yevgeny Prigozhin.
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