L'affondo del Cremlino, Lavrov: "Politici mentono sugli attacchi al Nord Stream"
Mosca attacca l’Occidente, mentre sono in corso un vertice Nato a Bruxelles e la plenaria del parlamento europeo, a un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina. “La politica di Washington e dei suoi alleati europei di trasformare l’Ucraina in una testa di ponte anti-Russia ha raggiunto il punto di non ritorno“, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla plenaria della Duma, secondo quanto riporta la Tass. “I politici occidentali mentono sui mandanti degli attacchi al Nord Stream, proprio come hanno fatto con gli accordi di Minsk”, ha detto ancora Lavrov.
“Abbiamo preso atto delle assurde dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, che aveva accusato il nostro Paese di ‘trasferimento forzato e deportazione di bambini ucraini’ nel territorio della Federazione russa”, dice invece in un comunicato l’ambasciata russa negli Stati Uniti, commentando quanto scritto nel report della Yale School of Public Health secondo cui almeno 6mila minori sarebbero stati trasferiti in centri di ‘rieducazione’ russi per poi essere mandati in adozione. “La Russia ha accettato i bambini che erano stati costretti a fuggire con le loro famiglie dai bombardamenti e dalle atrocità delle forze armate ucraine”, si legge nel comunicato, “facciamo del nostro meglio per mantenere i minori nelle famiglie e, in caso di assenza o morte di genitori e parenti, per trasferire gli orfani sotto tutela. Garantiamo la protezione della loro vita e del loro benessere”.
La “persecuzione” dei media russi in Europa e negli Stati Uniti è iniziata “molto prima dell’operazione speciale”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, citando come esempio il rifiuto di accreditare presso l’Eliseo Russia Today e Sputnik. Lo riporta Ria Novosti. “Stanno cercando di cancellare i nostri giornalisti dai media, etichettandoli come portavoce del Cremlino”, ha dichiarato.
Russia chiede riunione Consiglio sicurezza Onu
La Russia ha chiesto la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 22 febbraio in merito al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2. Lo ha annunciato sul suo canale Telegram, Dmitry Polyansky, primo vice rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite. Lo riporta la Tass. La decisione – viene spiegato – è stata presa dopo le ultime rivelazioni del giornalista investigativo americano Seymour Hersh, secondo cui l’operazione è stata compiuta da sommozzatori della Marina americana con il supporto di specialisti norvegesi.
Lavrov: “Sabotaggio ‘soluzione finale’ Occidente contro Germania”
Le esplosioni avvenute sui gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 “sono diventate la ‘soluzione finale’ dell’Occidente alla questione del gas tedesco, in modo che la Germania non possa svolgere un ruolo indipendente e crescere come potenza europea di primo piano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Lo riporta Ria Novosti.
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