Jamshid Sharmehed, iraniano, è stato condannato a morte con l’accusa di “corruzione in terra“. Lo riporta l’agenzia iraniana Mizan. L’uomo ha, oltre a quella iraniana, anche la cittadinanza tedesca e risulta residente negli Stati Uniti. Sul suo caso si è espressa la Corte rivoluzionaria di Teheran. Secono quando riportato da Mizan, Sharmehed è ritenuto il leader del “gruppo terroristico Tander“, accusato di aver realizzato “contenuti offensivi contro l’Islam” e “pianificato atti terroristici”.
Jamshid Sharmahd, uomo di nazionalità iraniana-tedesca e residente negli Stati Uniti è, secondo la magistratura di Teheran, il leader dell’ala armata di un gruppo che sostiene la restaurazione della monarchia rovesciata dalla Rivoluzione islamica del 1979. Le autorità iraniane lo hanno accusato di aver collaborato con l’intelligence degli Stati Uniti e di spiare il programma di missili balistici dell’Iran. È stato anche accusato di aver pianificato una serie di attentati, tra cui quello alla moschea, in cui sono state uccise 14 persone e ferite più di 200. La sua famiglia ha dichiarato che era solo il portavoce del gruppo di opposizione e accusa i servizi segreti iraniani di averlo rapito da Dubai nel 2020. La sua città natale è Glendora, in California.