Discorso del presidente russo all'Assemblea federale: "Abbiamo fatto di tutto per una soluzione pacifica, l'operazione speciale è partita per difendere la gente nei nostri territori storici"
La minaccia nucleare è tornata ad affacciarsi sulla guerra in Ucraina. A fare riferimento alle armi atomiche è stato il presidente russo Vladimir Putin, che nel suo atteso discorso all’Assemblea federale ha annunciato la sospensione della partecipazione della Russia al trattato Start (Strategic Arms Reduction Treaty). Un segnale di allontanamento dall’accordo sugli armamenti strategici e il disarmo nucleare, firmato da Stati Uniti e Unione Sovietica per la prima volta nel 1991. Il riferimento di Putin è al cosiddetto ‘New Start’, siglato nel 2010 a Praga da Barack Obama e Dmitri Medvedev, allora presidenti di Usa e Russia. L’accordo è poi entrato in vigore nel 2011 e, in teoria, dovrebbe durare fino al 2026. Il New Start prevede, tra le altre cose, come stabilito dalla revisione nel 2018, un limite di 1.550 testate nucleari, 700 missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti equipaggiati per armamenti nucleari, oltre a 800 lanciatori di missili balistici intercontinentali schierati e non schierati, lanciatori Slbm e bombardieri pesanti equipaggiati per armamenti nucleari.Il nuovo Start, in particolare, limita tutte le armi nucleari a raggio intercontinentale dispiegate dalla Russia, inclusa ogni testata nucleare russa caricata su un missile balistico a raggio intercontinentale che può raggiungere gli Stati Uniti in circa 30 minuti. Putin, nel suo discorso, ha spiegato di non voler “ritirare” la Russia dal trattato, ma solo di voler “sospendere la sua partecipazione”, in attesa di verificare “cosa succederà con l’arsenale combinato della Nato”. Una decisione che è stata definita “irresponsabile” da parte del segretario di Stato Usa, Antony Blinken.Critiche anche da parte del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che si è augurato un ripensamento da parte di Mosca.Putin ha rimarcato che Washington sta pensando di testare armi nucleari e, in questo caso, lo farà anche la Russia: “Non useremo per primi le armi nucleari. Ma se lo fanno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno si faccia illusioni, la parità strategica non deve essere infranta”. Il ministero degli Esteri di Mosca ha comunque poi precisato che “la decisione di sospendere lo Start può essere reversibile. A tal fine, Washington deve dare prova di volontà politica, compiere sforzi coscienziosi per una de-escalation generale e creare le condizioni per la ripresa del pieno funzionamento del Trattato e, di conseguenza, garantirne in modo completo la fattibilità. Esortiamo la parte americana a fare proprio questo. Fino ad allora, qualsiasi nostro passo verso Washington nel contesto dello Start è assolutamente fuori questione”.Nel suo lungo discorso – circa 1 ora e 45 minuti – Putin ha ignorato la visita a sorpresa a Kiev da parte del presidente Usa, Joe Biden, e ha continuato ad attaccare l’Occidente e l’Ucraina, considerati i veri responsabili della guerra in corso. La cosiddetta ‘operazione militare speciale’, secondo il presidente russo, si è resa necessaria come “reazione alla minaccia del regime nazista di Kiev”, che voleva “dotarsi di armi nucleari”. Il presidente russo ha anche accusato i Paesi occidentali di volere un “conflitto globale” e che la Russia sarà pronta a reagire anche lontano dai confini, in base a quante armi a lungo raggio saranno fornite all’Ucraina.Nessun passo indietro, dunque, da parte di Putin, che ha sottolineato poi come la Russia “sa essere amica e mantiene le promesse”, ricordando gli aiuti forniti all’Italia e ad altri Paesi Ue durante la pandemia di Covid, e l’aiuto che Mosca sta fornendo ora nelle zone colpite dal terremoto in Turchia e Siria. Il numero uno del Cremlino è tornato anche sulla “degenerazione dell’Occidente”, che tollera “abusi sui minori, pedofilia e matrimoni gay”, e sull’inconsistenza delle sanzioni. L’economia russa è solida, ha assicurato Putin, che ha anche confermato che le elezioni presidenziali si volgeranno regolarmente nel 2024. “La Russia risponderà a qualsiasi sfida”, ha assicurato Putin chiudendo il suo discorso.
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