Aiea lancia l'allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, von der Leyen: "Attacchi russi sono crimini di guerra"
Una nuova pioggia di missili russi si è abbattuta sull’Ucraina, facendo tornare lo spettro di una catastrofe nucleare, dopo che per qualche ora la centrale di Zaporizhzhia è rimasta senza elettricità, prima di essere ricollegata alla rete. Bombardamenti hanno colpito numerose città, da Kiev a Kharkiv, a Odessa, prendendo di mira le infrastrutture energetiche. Il bilancio secondo la Cnn è di 11 morti, e centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza riscaldamento o elettricità. “Il deliberato attacco della Russia ai civili e alla rete energetica è un crimine di guerra“, ha affermato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in una telefonata con Volodymyr Zelensky.
Le centrali nucleari hanno bisogno di energia costante per far funzionare i sistemi di raffreddamento ed evitare una fusione e il nuovo rischio per la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha portato a parole dure da parte del numero uno dell’Agenzia internazionale per l’energia nucleare (Aiea), Rafael Grossi. “Non può andare avanti così“, ha detto rivolgendosi al board dell’agenzia stessa, “siamo l’Aiea, siamo destinati a preoccuparci della sicurezza nucleare”.”Ogni volta stiamo lanciando un dado” e “se permettiamo che questo continui a ripetersi, un giorno la nostra fortuna finirà”, ha rimarcato, “vi ricordo che si tratta della più grande centrale nucleare d’Europa. Cosa stiamo facendo? Come possiamo stare seduti qui in questa stanza e permettere che questo accada?”. Kiev, per bocca del ministro dell’Energia Herman Halushchenko, ha affermato che “i russi stanno mettendo il mondo sull’orlo di una catastrofe nucleare. E questo avviene il giorno dopo i negoziati con le Nazioni Unite sulla smilitarizzazione di Zaporizhzhia”. L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, per parte sua, ha affermato che “il rischio di un incidente nucleare è aumentato molto nelle ultime ore”.Le sirene dei raid aerei hanno suonato per tutta la notte tra mercoledì e giovedì, mentre gli attacchi hanno preso di mira un’ampia fascia del Paese, anche nell’Ucraina occidentale, che è lontana dalle linee del fronte. L’ultimo raid massiccio del genere risaliva a tre settimane fa, al 16 febbraio. I missili sull’Ucraina sono stati “un massiccio attacco di rappresaglia” in “risposta alle azioni terroristiche organizzate dal regime di Kiev nella regione di Bryansk il 2 marzo”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo, riferendosi a quella che secondo Mosca è stata un’incursione nell’ovest della Russia da parte di sabotatori ucraini. Accusa smentita da Kiev, che aveva avvertito che Mosca avrebbe potuto usarla per giustificare nuovi attacchi. La Russia ha riconosciuto di aver usato in questo nuovo raid anche missili ipersonici, 6 secondo Kiev, che afferma di non avere difese aeree in grado di intercettarli.
Secondo Mosca sono stati colpiti obiettivi militari. “Armi ad alta precisione e a lungo raggio, aeree, marittime e terrestri, tra cui il sistema missilistico ipersonico Kinzhal, hanno colpito elementi chiave delle infrastrutture militari ucraine, imprese del complesso della difesa e dell’industria, nonché le strutture energetiche che le sostengono”, ha affermato il ministero della Difesa. Versione smentita da Kiev, secondo cui oltre che i missili sono stati usati anche droni di produzione iraniana. “Il nemico ha sparato 81 missili, cercando di intimidire nuovamente gli ucraini, tornando alle sue patetiche tattiche. Gli occupanti possono solo terrorizzare i civili”, è stata la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Nessun obiettivo militare, solo la barbarie russa”, gli ha fatto eco il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Intanto, le autorità della regione separatista moldava della Transnistria hanno affermato di avere sventato un presunto attacco terroristico, di cui accusano i servizi ucraini. “Le dichiarazioni dei rappresentanti del cosiddetto ‘ministero della Sicurezza di Stato’ della falsa ‘Repubblica popolare transnistriana’ sulla partecipazione del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) alla preparazione di un attacco terroristico devono essere considerate esclusivamente come una provocazione orchestrata dal Cremlino“, recita la smentita degli 007 ucraini.
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