Secondo molti residenti il motivo è che sarebbe considerato troppo simile a Xi Jinping, quasi una sua parodia
Winnie the Pooh non verrà proiettato nei cinema a Hong Kong. Le proiezioni sono state bruscamente interrotte martedì, alimentando il dibattito sull’aumento della censura. Il distributore cinematografico VII Pillars Entertainment ha annunciato su Facebook che l’uscita di ‘Winnie the Pooh: Blood and Honey’ giovedì è stata cancellata con “grande rammarico” a Hong Kong e nella vicina Macao.
In una risposta via e-mail all’Associated Press, il distributore ha affermato di essere stato informato dai cinema che non potevano mostrare il film come previsto, ma non ne sapeva il motivo. Le catene cinematografiche coinvolte non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento. Per molti residenti, il personaggio di Winnie the Pooh è una ironica provocazione sul presidente cinese Xi Jinping e in passato la censura cinese aveva vietato per un breve periodo le ricerche dell’orso sui social media nel paese. Nel 2018, al film ‘Christopher Robin’, con Winnie the Pooh, sarebbe stata negata l’uscita in Cina. Il film ritirato a Hong Kong ha suscitato preoccupazione sui social media per la riduzione delle libertà del territorio. Il film inizialmente doveva essere proiettato in circa 30 cinema di Hong Kong, ha scritto VII Pillars Entertainment la scorsa settimana. Una proiezione inizialmente prevista per martedì sera in un cinema è stata annullata per “motivi tecnici”, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Hong Kong è un’ex colonia britannica che è tornata sotto il dominio cinese nel 1997, promettendo di mantenere le sue libertà in stile occidentale. Ma la Cina ha imposto una legge sulla sicurezza nazionale a seguito delle massicce proteste a favore della democrazia nel 2019, mettendo a tacere o imprigionando molti dissidenti. Nel 2021, il governo ha inasprito le linee guida e ha autorizzato la censura a vietare i film che si ritiene abbiano violato la legge. Kenny Ng, professore all’accademia di cinema della Hong Kong Baptist University, ha affermato che la città ha visto più casi di censura negli ultimi due anni, per lo più prendendo di mira film non commerciali, come cortometraggi indipendenti. “Quando c’è una linea rossa, allora ci sono più tabù”, ha evidenziato.
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