I due leader a Mosca siglano un'intesa che rafforza i legami tra i due Paesi. La Gran Bretagna invierà armi con uranio impoverito a Kiev
È una partnership globale che spazia dal commercio all’energia, da un progetto sulla rotta artica al piano di pace per l’Ucraina, quella firmata dal leader cinese Xi Jinping e da Vladimir Putin, dopo l’incontro tra i due al Cremlino. Mosca e Pechino siglano un’intesa, con tanto di invito in Cina per Putin, che rafforza i legami tra i due Paesi, definiti dallo stesso Xi, “fondamentali per l’ordine mondiale moderno”. Ma l’attenzione del mondo è tutta concentrata sul piano di pace cinese. “Può essere una base per accordo” con l’Ucraina, ha commentato Putin, mentre Zelensky afferma di aver invitato anche lui la Cina a un dialogo sulla propria formula di pace e di attendere una risposta. Per ora non c’è nessuna conferma che Xi avrà l’atteso colloquio con il leader ucraino. Colloquio fortemente auspicato anche dalla Nato e dagli Stati Uniti, con un occhio di riguardo ai territori occupati dai russi, su cui il piano cinese è volutamente vago.
Xi e Putin, nel loro faccia a faccia, hanno lodato la crescita dei rapporti economici tra i due Paesi. Più 116% di bilancio commerciale negli ultimi 10 anni, afferma Pechino, scambi record per oltre 200 miliardi di dollari, stima Mosca. E la prospettiva è quella di proseguire con una cooperazione sempre più pratica per lo “sviluppo e la rivitalizzazione dei due Paesi”. Nella dichiarazione congiunta, i due leader esprimono la loro preoccupazione per la costruzione di sottomarini nucleari previsti dal piano Aukus e sottolineano la necessità in Ucraina di “fermare tutte le mosse che portano a tensioni e al protrarsi dei combattimenti per evitare che la crisi peggiori o addirittura vada fuori controllo”. “La crisi ucraina dovrebbe essere risolta attraverso colloqui di pace”, assicurano. “Xi e Putin vogliono un mondo che giochi secondo le loro regole” è il commento che arriva dalla Casa Bianca.
L’intesa Zelensky-Kishida
In risposta alla partnership firmata tra Xi e Putin, Zelensky sigla un’intesa con il premier giapponese Kishida, in visita a sorpresa a Kiev. Dopo una tappa a Bucha i due leader hanno firmato una dichiarazione congiunta con “i nostri valori e le nostre aspirazioni”, fa sapere Zelensky. Il presidente ucraino ha anche annunciato di aver accettato l’invito di Kishida a partecipare in videocollegamento al G7 di maggio a Hiroshima.
Sia da Mosca che da Pechino, la Cina ci tiene a sottolineare la propria imparzialità davanti al conflitto in Ucraina, affermando di non aver fornito armi a nessuna delle due parti in guerra, nonostante il New York Times sveli l’invio di droni da Pechino a Mosca per un valore di oltre 12 milioni di dollari.
Usa accelerano fornitura di armi a Kiev
Accelera, intanto, la fornitura di armi dagli Stati Uniti. Il Pentagono ha assicurato di voler inviare carri armati Abrams all’Ucraina il prima possibile così come verrà anticipata, secondo fonti militari, la consegna dei sistemi missilistici di difesa Patriot. Ma a scatenare il dibattito sono state le parole della parlamentare britannica Annabelle Goldie che, parlando alla Camera dei Lord ha fatto sapere che Londra invierà a Kiev proiettili perforanti che contengono uranio impoverito. Immediata la reazione di Mosca, con Putin che promette di reagire in caso di un loro invio e il ministro della Difesa russo Shoigu che, con questa scelta, vede avvicinarsi sempre di più uno scontro nucleare.
Scontro che nel frattempo continua sul campo, dove i droni ucraini hanno colpito le basi militari russe in Crimea, centrando alcuni vagoni ferroviari carichi di missili da crociera. Mosca tace sull’accaduto ma denuncia il volo di due bombardieri statunitensi in direzione del confine russo. I due velivoli sono stati intercettati dai russi sul Mar Baltico.
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