Il ministro degli Esteri: "Dobbiamo prepararci". E Pechino ribadisce: "Nessuno spazio per le attività separatiste"

Sembra che la Cina “stia provando a mettersi pronta per lanciare una guerra contro Taiwan”. A dirlo in un’intervista esclusiva alla Cnn è il ministro degli Esteri taiwanese, Joseph Wu, a seguito delle esercitazioni militari cinesi intorno all’isola di Taiwan. “Guardando le esercitazioni militari e anche la loro retorica, sembra che stiano cercando di prepararsi a lanciare una guerra contro Taiwan”, ha detto Wu. “Il governo taiwanese considera la minaccia militare cinese come qualcosa che non può essere accettato e la condanna”, ha aggiunto. Alla domanda della Cnn se Taiwan abbia un’idea della tempistica di un’eventuale azione militare cinese, viste le valutazioni dell’intelligence statunitense secondo cui Xi ha dato istruzioni all’esercito di prepararsi entro il 2027, Wu ha espresso fiducia nei preparativi taiwanesi: “I leader cinesi ci penseranno due volte prima di decidere di usare la forza contro Taiwan. E non importa se nel 2025 o nel 2027 o anche oltre, Taiwan deve semplicemente prepararsi“, ha detto. 

Pechino ha lanciato le esercitazioni sabato, cioè un giorno dopo il ritorno della presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, da una visita di 10 giorni in America Centrale e negli Stati Uniti, dove ha incontrato il presidente della Camera Ysa Kevin McCarthy e altri parlamentari statunitensi. La Cina ha definito le esercitazioni “un serio avvertimento contro la collusione delle forze separatiste di Taiwan con forze esterne, e una mossa necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Alla domanda se i costi della visita di Tsai siano stati troppo alti, Wu ha risposto alla Cnn: “La Cina non può imporre a Taiwan come fare amici. E la Cina non può imporre il modo in cui i nostri amici vogliono mostrare sostegno a Taiwan”. Pechino aveva condotto esercitazioni militari simili su larga scala intorno a Taiwan anche lo scorso agosto, dopo che l’allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi si era recata in visita sull’isola.

Cina: “Esercitazioni con accerchiamento sono serio avvertimento” 

Le recenti esercitazioni aeree e navali cinesi che simulano un accerchiamento di Taiwan sono un “serio avvertimento” ai politici pro-indipendenza dell’isola autonoma e ai loro sostenitori stranieri. Lo ha dichiarato oggi Zhu Fenglian, portavoce cinese dell’Ufficio Affari di Taiwan del Gabinetto, durante una conferenza stampa bisettimanale. I tre giorni di esercitazioni aeree e navali su larga scala, denominate ‘Joint Sword’, che si sono concluse lunedì, sono stati una risposta all’incontro della presidente taiwanese Tsai Ing-wen con il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy, avvenuto la settimana scorsa in California durante una visita di passaggio negli Stati Uniti. “L’Esercito Popolare di Liberazione ha recentemente organizzato e condotto una serie di contromisure nello Stretto di Taiwan e nelle acque circostanti, il che rappresenta un serio avvertimento contro la collusione e la provocazione delle forze separatiste indipendentiste di Taiwan e delle forze esterne”, ha dichiarato Zhu. “È un’azione necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”, ha aggiunto. 

La Cina rivendica Taiwan come proprio territorio da riportare sotto il proprio controllo se necessario con la forza e invia regolarmente navi e aerei da guerra nello spazio aereo e nelle acque vicine all’isola. Tali missioni sono diventate più frequenti negli ultimi anni, accompagnate da un linguaggio sempre più bellicoso da parte dell’amministrazione del leader del partito comunista Xi Jinping. Qualsiasi conflitto tra le parti potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Taiwan, che per legge è tenuto a considerare tutte le minacce all’isola come questioni di “grave preoccupazione”. La Cina ha mantenuto la pressione militare contro Taiwan nonostante la conclusione formale delle esercitazioni. Oggi il ministero della Difesa nazionale di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 35 voli di aerei da guerra dell’Esercito Popolare di Liberazione nelle ultime 24 ore e 8 navi della marina militare nelle acque che circondano l’isola.

Cina impone ‘no fly zone’ per domenica nel nord di Taiwan

La Cina imporrà una no fly zone nella zona nord di Taiwan per domenica 16 aprile, in relazione ad attività spaziali. Lo riferisce il ministero dei Trasporti taiwanese, che precisa che inizialmente l’amministrazione dell’aviazione civile cinese aveva avvertito che avrebbe istituito una zona di controllo per “limitare i voli” in alcune parti del nord di Taiwan dal 16 al 18 aprile, creando di fatto un’area in cui i voli non sarebbero stati autorizzati, ma che Taiwan ha protestato con forza contro l’avviso ed è riuscita a convincere la Cina a ridurre il periodo di divieto di volo da tre giorni a 27 minuti per la mattina del 16 aprile. Non è chiaro cosa la Cina intenda fare in quel momento. Il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato che sta esaminando la questione, ma non ha potuto fornire ulteriori dettagli. 

Xi Jinping: “Esercito si addestri per essere pronto a combattere”

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato la necessità per le forze armate di “approfondire l’addestramento militare e la prontezza al combattimento“. Lo ha detto durante un’ispezione delle forze della Marina cinese. Lo riporta Cctv. Xi ha anche chiesto di “migliorare la modernizzazione dell’esercito” per poter “portare a termine con decisione i compiti affidati dal partito e dal popolo”. 

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