Convalidato l'innalzamento a 64 anni dell'età per il ritiro dal lavoro. Manifestazioni a Parigi

La Corte costituzionale francese ha dato il via libera al nodo centrale della contestata riforma delle pensioni voluta dal presidente francese Emmanuel Macron, convalidando l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni

Il Consiglio costituzionale ha respinto altre 6 misure previste dalla norma sulle pensioni, ma l’innalzamento dell’età pensionabile era il punto centrale del piano di Emmanuel Macron e anche l’oggetto principale della rabbia dei manifestanti. 

Tra le misure respinte dalla Corte costituzionale c’è il cosiddetto ‘index’ senior, un indicatore relativo all’impiego di dipendenti anziani che doveva essere obbligatorio da quest’anno per le aziende con più di 1.000 dipendenti e la cui mancata pubblicazione era soggetta a sanzioni pecuniarie. Le Parisien cita un professore di diritto pubblico a Sciences-Po a Parigi, Guillaume Tusseau, secondo il quale “la sua bocciatura non impedisce l’attuazione della riforma”. Un’altra delle misure respinte è il ‘CDI senior’, un contratto riservato agli ultrasessantenni che avrebbe dovuto facilitare l’assunzione di persone di età superiore ai 60 anni in cerca di lavoro a lungo termine. Le Parisien sottolinea che il governo è ora libero di decidere di integrare queste sei disposizioni in un’altra legge e di farle votare oppure di farle cadere; per Emmanuel Macron esiste anche un’altra possibilità, cioè quella di richiedere una nuova deliberazione in Parlamento, invitandolo a modificare le disposizioni bocciate. 

Il presidente francese ha ora 15 giorni di tempo per promulgare la legge di riforma delle pensioni, la cui applicazione dovrebbe poi iniziare a settembre, ma l’emittente Franceinfo sottolinea che la promulgazione potrebbe essere rapida. L’emittente Bfmtv riferisce che Macron potrebbe promulgare la legge entro 48 ore.

Appello dei sindacati: “Macron non promulghi”

La nuova segretaria generale della Cgt, Stéphanie Binet, è intervenuta a nome del gruppo intersindacale per chiedere al presidente francese Emmanuel Macron di non promulgare la riforma. Macron oggi ha invitato i sindacati a un incontro all’Eliseo per martedì 18 aprile. Ma questi hanno fatto sapere che non accetteranno nessun vertice con l’esecutivo prima del primo maggio, data in cui hanno indetto una nuova giornata di “mobilitazione eccezionale e popolare contro la riforma delle pensioni e per la giustizia sociale”.

Respinta prima richiesta di referendum

Nell’ambito della sua decisione la Corte Costituzionale ha respinto la prima richiesta di referendum d’iniziativa condivisa (RIP) che era stata presentata dalla sinistra. Su una seconda richiesta di referendum che era stata presentata successivamente ci sarà una nuova decisione il 3 maggio.

Centinaia di manifestanti davanti Hotel de Ville

Centinaia di manifestanti si sono trovati davanti all’Hotel de Ville a Parigi per protestare a seguito della decisione, che hanno accolto con dei fischi. Hanno poi fatto partire un corteo spontaneo, diretto verso Place de la Bastille

Dieci manifestazioni domani, da Parigi a Rennes

Una decina di manifestazioni è già in programma per domani in Francia. È quanto risulta a Bfmtv da una nota dell’intelligence territoriale che ha potuto consultare. Proteste sono già in programma per sabato a Rennes, Pontoise e Colmar. È prevista inoltre una manifestazione a Place de la République a Parigi, con circa 500 persone attese, a seguito di un appello della sinistra radicale.

Premier Borne: “Né vincitori né vinti”

“Questa sera non ci sono né vincitori né vinti“, ha scritto su Twitter la premier francese Elisabeth Borne. “La Corte costituzionale ha stabilito che la riforma è in linea con la nostra Costituzione, sia nel merito che nella procedura. Il testo è giunto alla fine del suo processo democratico”, ha aggiunto. 

In una serie di tweet, poi, Borne rivendica la riforma dicendo che “richiede uno sforzo da parte dei francesi che possono permetterselo”, “ma prevede anche molti progressi“. “Per 1,8 milioni di pensionati, tra cui 1 milione di donne, questa riforma consentirà un aumento delle pensioni di oltre 600 euro all’anno in media. Migliorando il sistema delle carriere lunghe e tenendo conto dell’usura professionale, 4 lavoratori su 10 lasceranno il lavoro prima dell’età legale di pensionamento. Infine, con questa riforma investiamo 1 miliardo di euro nella prevenzione dell’usura professionale”, scrive la premier francese.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: