Chiusa la due giorni di colloqui in Giappone. I rappresentanti degli Esteri promettono di intensificare sanzioni contro Russia
Al termine della due giorni di colloqui in Giappone è arrivata la dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri del G7 che hanno promesso ripercussioni verso chi fornirà assistenza a Mosca nel conflitto in Ucraina. “Pagheranno un prezzo pesante”, si legge nel documento firmato dai rappresentanti dei Sette nel quale hanno anche promesso di intensificare le sanzioni contro il Cremlino. “Rimaniamo impegnati a intensificare le sanzioni contro la Russia, coordinandole e applicandole pienamente”, hanno affermato. “Non può esserci impunità per i crimini di guerra e altre atrocità come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili”, hanno affermato. I ministri hanno inoltre convenuto di continuare a fornire il massimo sostegno all’Ucraina. Altri temi chiave della riunione dei ministri degli Esteri del G7 includevano la Cina, Taiwan e la cooperazione con i cosiddetti paesi del Sud del mondo.
Inaccettabile minaccia Russia di usare armi nucleari
“L’irresponsabile retorica nucleare della Russia e la sua minaccia di dispiegare armi nucleari in Bielorussia sono inaccettabili”, hanno aggiunto i ministri degli Esteri del G7.
Accordo su grano è fondamentale, Russia non lo limiti
Dalla riunione in Giappone è arrivata poi la richiesta alla Russia di estendere a tempo indeterminato l’accordo sui cereali. “Riconosciamo l’importanza fondamentale delle Solidarity Routes, della Black Sea Grain Initiative e dell’iniziativa Grain from Ukraine nel sostenere la ripresa del settore agricolo ucraino e prevenire nuovi shock nel sistema alimentare. Esortiamo la Russia a smettere di minacciare l’approvvigionamento alimentare globale e consentire all’accordo sui cereali di funzionare a pieno regime e a tempo indeterminato “, si legge nella dichiarazione.
Taiwan: da G7 nessun cambiamento di posizione
Non c’è stato “alcun cambiamento nelle posizioni di base dei membri del G7 su Taiwan, comprese le politiche dichiarate di una Cina unica”. Così i ministri degli Esteri del G7 – riuniti a Karuizawa, in Giappone – respingendo le affermazioni di Pechino secondo cui gli Stati Uniti in particolare stanno cercando di cambiare lo status quo.
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