Tra le vittime anche un dipendente, l'ex premier russo Medvedev: "Se serve, non esiteremo a usare armi nucleari'"

L’esercito russo ha attaccato l’edificio del Museo di storia locale a Kupyansk, nella regione ucraina di Kharkiv. In un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che è morto un dipendente del museo e che 10 persone sono state ferite. “Ci sono ancora persone sotto le macerie“, ha aggiunto il leader. “Il Paese terrorista sta facendo di tutto per distruggerci completamente. La nostra storia, la nostra cultura, il nostro popolo. Uccidendo gli ucraini con metodi assolutamente barbari. Non abbiamo il diritto di dimenticarcene nemmeno per un secondo. Dobbiamo reagire e lo faremo“, si legge nel messaggio.

L’esercito russo ha utilizzato nell’attacco missili di difesa aerea S-300. Il governatore della regione di Kharkiv, Oleh Syniehubov, ha dichiarato che tre persone sono state ricoverate in ospedale, sette hanno riportato ferite più lievi e due sono ancora sotto le macerie. I soccorritori stanno lavorando per salvarle. La città di Kupyansk è stata catturata dalle forze russe nelle prime fasi dell’invasione e riconquistata dalle forze ucraine in una controffensiva a sorpresa a settembre, in cui i russi sono stati cacciati da ampie zone della regione di Kharkiv. L’esercito ucraino si sta ora preparando per una nuova massiccia controffensiva, facendo affidamento sulle ultime forniture di carri armati occidentali e di altre armi e su truppe addestrate in Occidente. Il capo dell’intelligence militare ucraina, il maggior generale Kyrylo Budanov, in un’intervista rilasciata lunedì a RBC-Ucraina, ha descritto la controffensiva prevista come una “battaglia epocale nella storia moderna dell’Ucraina” che vedrà il Paese “recuperare aree significative”. 

Medvedev: “Prospettiva guerra nucleare sta crescendo”

La prospettiva di una guerra nucleare esiste, ed è molto più spaventosa del cambiamento climatico”, lo ha detto il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev, secondo quanto riporta la Tass. “Vi interessa davvero il clima fino a questo punto? A mio parere, questo non è nulla in confronto alla prospettiva di trovarsi nell’epicentro di un’esplosione con una temperatura di 5.000 Kelvin, un’onda d’urto di 350 m al secondo e una pressione di 3.000 kg al metro quadro, con radiazioni penetranti, cioè radiazioni ionizzanti e impulsi elettromagnetici. Esiste oggi una prospettiva del genere? Purtroppo sì. E cresce ogni giorno per ragioni ben note”, ha sottolineato Medvedev. 

Medvedev: “Useremo armi nucleari senza esitazioni se minacciati”

La Russia può usare per prima le armi nucleari se c’è un’aggressione contro di essa che minaccia l’esistenza dello Stato. Lo ha affermato Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, citato da Tass. L’ex presidente russo ha ricordato uno dei punti della dottrina nucleare russa: “Si dice esplicitamente che le armi nucleari possono essere utilizzate nel caso in cui venga effettuata un’aggressione contro la Federazione russa con l’uso di altri tipi di armi che minaccino l’esistenza stessa dello Stato. Si tratta essenzialmente dell’uso di armi nucleari in risposta a tali azioni”. Gli avversari della Russia non dovrebbero sottovalutare la possibilità che Mosca usi armi nucleari “senza esitazioni”, ha detto Medvedev. “Per l’esistenza della Russia come il più grande stato del pianeta, le armi nucleari sono di importanza duratura”, questo è proprio il legame che unisce lo Stato, ha rimarcato. 

Il mondo è malato e, molto probabilmente, è sull’orlo di una nuova guerra mondiale. È inevitabile? No, non lo è”. Così Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, citato da Tass, sostenendo che tutti i paesi devono compiere sforzi per evitare l’inizio di un nuovo conflitto globale su vasta scala. “Quale sarà l’ultima goccia, quale sarà il fattore scatenante, non posso dirlo. Ma a un certo punto può succedere. Pertanto, dobbiamo tutti lavorare per garantire che questa minaccia di confronto mondiale, a tutti gli effetti una Terza guerra mondiale, non si realizzi”, ha sottolineato Medvedev. E

Meloni: “Con invasione russa libertà è concretamente in pericolo”

“In questo nuovo bipolarismo l’Italia la sua scelta di campo l’ha fatta, ed è una scelta netta. Stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma, e questo è il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 aprile. Perchè con l’invasione russa dell’Ucraina la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, in occasione del 25 aprile.”In tutto il mondo le autocrazie cercano di guadagnare campo sulle democrazie e si fanno sempre più aggressive e minacciose – prosegue Meloni -, e il rischio di una saldatura che porti a sovvertire l’ordine internazionale che le dmocrazie liberali hanno indirizzato e costruito dopo la fine del secondo conflitto mondiale e la dissoluzione dell’Unione Sovietica è purtroppo reale”. 

Guterres consegna lettera a Lavrov su accordo del grano

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha consegnato al ha consegnato al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov una lettera indirizzata al Presidente Vladimir Putin con alcune proposte per estendere l’accordo sulle esportazioni di grano dall’Ucraina. Lo riferisce la Tass, citando il messaggio diffuso dall’ufficio di Guterres a seguito dell’incontro con Lavrov, tenutosi presso la sede dell’organizzazione mondiale. “Il Segretario generale ha espresso la sua preoccupazione per le recenti difficoltà nel lavoro del centro di coordinamento congiunto nelle operazioni quotidiane”, si legge nel messaggio. Le parti hanno anche discusso del conflitto in Ucraina, della situazione in Afghanistan e della Siria, secondo quanto informa l’ONU.

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