I rappresentanti di politica e imprese italiane incontrano le autorità ucraine. Presenti il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, e il primo ministro Denys Shmyhal

Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina a Roma, presso il Palazzo dei Congressi. L’evento, a cui partecipano rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e delle principali istituzioni finanziarie internazionali, costituisce l’occasione per raccogliere direttamente dalle autorità ucraine i fabbisogni necessari alla ricostruzione del Paese e consentire a Governo, enti e imprese italiane di formulare proposte concrete per rispondere alle necessità di Kiev sia nel breve sia nel medio-lungo periodo.

“Continueremo a fare la nostra parte anche a livello multilaterale, in vista della prossima presidenza del G7 dell’Italia, che avrà un ruolo sempre più centrale per sostenere questa causa di libertà, non solo per l’Ucraina ma anche per noi”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le dichiarazioni congiunte alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal. Meloni ha detto anche che va “accelerata l’adesione” di Kiev alle istituzioni Ue.

Giorgia Meloni

“Continueremo a fornire il nostro sostegno anche al piano di pace in 10 punti proposto dal presidente Zelensky, crediamo in una soluzione diplomatica di questo conflitto a patto che non si pensi che la soluzione possa essere la resa di un paese aggredito: sarebbe ingiusto e costruirebbe un mondo dove il diritto del più forte prevale sulla forza del diritto, un mondo che non conviene a nessuno”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le dichiarazioni congiunte alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, in occasione della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. “Vogliamo coinvolgere i privati, le nostre imprese, il nostro know how. La ricostruzione ci riguarda tutti perché è un pezzo di ricostruzione europea: voglio dire agli imprenditori che oggi investire sula ricostruzione dell’Ucraina non è azzardato e dal nostro punto di vista è uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possano fare in questo tempo”, ha detto ancora Meloni. 

Bisogna riconoscere gli sforzi enormi che Kiev ha fatto sulle riforme, per avvicinare i target richiesti dalla Commissione Ue. Bisogna riconoscere quello sforzo avviando in tempi rapidi i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue“, ha spiegato la premier. “Sosteniamo le prospettive europee dell’Ucraina”, che è “un avamposto di sicurezza del continente. Credo che il modo più intelligente per ringraziare gli ucraini, per quanto stanno facendo, sia accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee, come l’Italia ha sempre sostenuto”, ha aggiunto Meloni.

La conferenza

La conferenza è iniziata con una sessione a porte chiuse composta da sette tavoli tematici su altrettanti settori individuati come prioritari per la ricostruzione, quali infrastrutture e trasporti, energia e ambiente, agroindustria, salute, digitale e servizi, spazio e avionica, siderurgia. Alle ore 11 la sessione plenaria introdotta dal vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, poi gli interventi delle istituzioni finanziarie internazionali presenti. Alle ore 12 gli interventi istituzionali delle autorità italiane e ucraine. Lavori aperti dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, con la partecipazione del vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, del ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti e del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Da parte ucraina saranno presenti i Ministri competenti per materia, il ministro degli Affari Esteri Dmytro Kuleba e la vice premier e ministra dell’Economia Julija Svyrydenko. Le conclusioni della Conferenza, precedute dall’intervento della vice presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame, saranno affidate alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al primo ministro ucraino Denys Shmyhal

È possibile seguire la diretta della conferenza sul canale Youtube della Farnesina. 

Kuleba: “Vinceremo questa guerra”

Vinceremo questa guerra e restituiremo al Paese la sua integrità territoriale“. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, parlando alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma. Le parole di Kuleba hanno fatto partire un applauso da parte del pubblico. “Lo riferirò ai nostri soldati che combattono in prima linea al fronte”, ha detto il ministro degli Esteri di Kiev al riguardo. 

Kuleba ha anche detto che “l’Ucraina diventerà membro dell’Ue e questo succederà quanto prima. Mercato unico e valori comuni. Prima questo avverrà e prima ne trarrete tutti beneficio“. 

“L’interesse delle imprese italiane” per investire in Ucraina “è la notizia migliore che potessimo avere da quando siamo arrivati qui a Roma. Vi ringrazio per essere al nostro fianco”, ha aggiunto Kuleba. “I contatti fra i nostri governi sono più dinamici che mai”, ha aggiunto ancora Kuleba, parlando a una platea di circa un migliaio di imprenditori italiani e ucraini.

Giorgetti: “Da Italia 100 milioni a fondo Bei”

“Le istituzioni europee devono accompagnare anche con risorse proprie lo sforzo che ciascun paese fa sul piano militare. In questo senso, la Banca europea degli investimenti ha un ruolo fondamentale”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma, occasione in cui il ministro ha annunciato “il nostro contributo al Fondo Bei con una garanzia pari a 100 milioni“. 

“Mando un messaggio di solidarietà e ammirazione al popolo ucraino per la tenacia nella difesa della propria terra e identità. Il nostro dovere morale è sostenerlo in ogni modo. Il nostro impegno collettivo nella ricostruzione vede l’Unione europea come approdo naturale e sicuro per l’Ucraina“, ha proseguito Giorgetti. 

Salvini: “Pronti a costruire nuovo futuro, Italia valore aggiunto”

“Grazie all’input di Giorgia Meloni, abbiamo già raggiunto due obiettivi: ribadire la vicinanza dell’Italia, del governo e dei settori produttivi al popolo e al governo ucraino, ma soprattutto la Conferenza ci obbliga a guardare al futuro e fare progetti immaginando una nuova Ucraina, che sia terra di innovazione e di pace. Un futuro che l’Italia è pronta a costruire insieme“. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma. “Sarà una sfida complessa, i danni derivanti dall’invasione russa sono pesantissimi, servirà uno sforzo corale da parte di tutta la comunità internazionale”, osserva Salvini, sottolineando che l’Italia “deve rappresentare un valore aggiunto”, attraverso, per quanto riguarda il Mit, “forme di cooperazione per definire standard tecnici per realizzare le infrastrutture, soprattutto quelle ferroviarie, e per la pianificazione urbanistica. Il ministero è pronto a dare tutto il supporto tecnico necessario”. Le imprese nei prossimi anni “si potranno avvalere anche delle risorse del Pnrr, che – ha ricordato Salvini – dedica una grande fetta alle infrastrutture“. 

Tajani: “Mettiamo a disposizione il meglio del sistema Italia”

“Oggi poniamo la prima pietra di una collaborazione sempre più stretta. Mettiamo a disposizione dei nostri amici ucraini il meglio del sistema Italia e del saper fare italiano. Quattro milioni di piccole e medie imprese che sono il nostro tessuto connettivo, quello della seconda manifattura d’Europa”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando alla conferenza. Come Italia “continueremo ad insistere affinché anche risorse russe concorrano alla ricostruzione dell’Ucraina. Mosca deve pagare per le distruzioni che ha causato”, ha proseguito Tajani, che ha parlato anche del ruolo che può essere svolto dalla Cina con l’invito a Pechino affinché convinca la Russia a “ritirare le sue truppe di invasione”. 

“L’evento di oggi è un passo importante perché l’Ucraina sarà presto parte dell’Unione europea e del mercato unico”, ha detto ancora il vicepremier. “L’Italia non ha mai fatto mancare la sua vicinanza a Kiev. L’assistenza che stiamo fornendo è a 360 gradi. Cerchiamo una pace che sia giusta e il governo è pronto a fare tutto ciò che è necessario“.

Cirielli: “Ricostruzione non solo affari ma modello di integrazione”

“Il tema della ricostruzione dell’Ucraina è fondamentale perché i russi hanno fatto danni enormi. Non è solamente una questione di affari, ma anche un modello di integrazione“. Così il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, nel corso della conferenza. “L’obiettivo è quello di consentire a questa popolazione, e ad altre che guardano a cosa sta accadendo, di scegliere un modello che funziona, quello dell’Unione europea – ha aggiunto -, perché non dobbiamo dimenticarci che questa crisi nasce dalla volontà del popolo ucraino di aderire all’Ue”. Cirielli ha infine ricordato che “il mondo libero, l’Europa e la Nato sono in prima linea nel difendere la sovranità dell’Ucraina in ossequio al diritto internazionale”. “L’Italia – ha concluso Cirielli – scenderà in campo con tutti i suoi mezzi. Non solo impegno militare, ma anche civile, sociale ed economico”.

Banca Mondiale: “Serviranno 411 miliardi in 10 anni”

“Nel primo anno di guerra” tra Russia e Ucraina “i danni diretti totali sono stati per 135 miliardi di dollari e per la ricostruzione ci sarà bisogno di 411 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Per le spese critiche e prioritarie per il 2023 serviranno 14 miliardi nei prossimi 10 mesi, di cui il 60% per trasporti, energia e alloggi”. Lo ha detto Antonella Bassani, vicepresidente regionale per Europa e Asia centrale della Banca Mondiale, intervenendo alla conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina. “La Banca Mondiale è stata tra le prime istituzioni a rispondere all’invasione dell’Ucraina, con un sostegno economico focalizzato su tre aree. Innanzitutto, la banca – ha ricordato Bassani – ha mobilitato oltre 22 miliardi di dollari in finanziamenti per le emergenze con prestiti, garanzie e finanziamenti collegati, con 5,6 miliardi di risorse pianificate per il prossimo anno. Questo ha permesso al governo dell’Ucraina di pagare salari e pensioni, tenere aperti scuole e ospedali. Poi, la banca mondiale supporta il governo con riforme sostanziali che possano permettere al Paese di assorbire fondi pubblici e privati. Infine, ha supportato il paese a preparare la valutazione dei danni con l’Ue e l’Onu”.

Mattarella a premier Kiev: “Sostegno Italia finché necessario”

Prima della conferenza, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale una delegazione ucraina guidata dal premier Denys Shmyhal e dal ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba. In quell’occasione, il capo dello Stato ha dichiarato: “Confermo il sostegno pieno dell’Italia all’Ucraina, in ogni ambito e finché sarà necessario. La difesa dell’indipendenza, della libertà e dell’integrità territoriale dell’Ucraina è un valore fondamentale per tutti i Paesi del mondo che credono nella libertà dei popoli e delle persone”.

“L’Italia esprime il forte convincimento favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea nel più breve tempo possibile e apprezziamo l’impegno del suo governo per il cammino di riforme intraprese per rispettare i parametri comunitari”, ha proseguito Mattarella, aggiungendo: “Tutti desideriamo la pace, ma deve essere una pace giusta che rispetta l’integrità dell’Ucraina”.

Della delegazione ucraina ricevuta al Quirinale dal capo dello Stato, oltre al premier Denys Shmyhal e al ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, facevano parte anche l’ambasciatore di Kiev a Roma Yaroslav Melnyk, il consigliere diplomatico Olena Kotliarova, la portavoce Olha Kuryshko, il consigliere Tamara Huseinova, il ministro consigliere dell’Ambasciata d’Ucraina in Italia Oksana Amdzhadin.

Tajani: “Avviare ricostruzione senza attendere fine della guerra”

“Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto per preparare la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina”, ha dichiarato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, affermando che “le aziende italiane con il loro spirito imprenditoriale e il loro saper fare in settori come infrastrutture, energia, agribusiness, salute, digitale, spazio e siderurgia, potranno dare un contributo essenziale alla ricostruzione del Paese”. È un processo, secondo Tajani, che “può, anzi, deve essere avviato senza dover attendere la fine della guerra”. “Non si tratta semplicemente di riedificare l’Ucraina, ma di ricostruirla meglio, secondo una logica di build back better, accelerandone il cammino verso un percorso europeo”, ha aggiunto il vicepremier.

Presenti mille imprese

Alla conferenza “ci saranno circa mille imprese fra italiane e ucraine, che lavoreranno insieme anche in una serie di B2B, naturalmente sarà in collegamento con il presidente Zelensky, ci sarà il ministro Kuleba, ci sarà il primo ministro Shmyhal a Roma, andremo anche dal capo dello Stato, ci sarà il discorso conclusivo del presidente del Consiglio. Quindi una presenza italiana che può esportare il proprio know-how e vorrà essere protagonista“, ha detto Tajani parlando a Radio24. 

L’Italia può avere un “ruolo da grande protagonista” per la ricostruzione dell’Ucraina, ha poi ribadito Tajani intervenendo a Tg1 Mattina. “Oggi ci saranno circa mille imprese italiane e ucraine al Palazzo dei congressi e dopo la sessione iniziale – dove ci sarà un confronto al quale parteciperanno anche il presidente Zelensky e il primo ministro Shmyhal e anche il ministro degli Esteri Kuleba, ci sarà il nostro presidente del Consiglio, ci saranno diversi ministri italiani – ci sarà poi la fase degli incontri fra imprese, che vedranno il modo in cui organizzare una presenza forte italiana nel momento della ricostruzione, che può in alcune parti dell’Ucraina cominciare anche prima della conclusione della guerra”, ha proseguito Tajani su Rai1. “Il nostro saper fare, noi abbiamo in tantissimi settori delle capacità straordinarie, penso alla farmaceutica, al settore delle costruzioni, a quello delle infrastrutture, a quello dell’acciaio. Io porto qui al polso un pezzetto di acciaio che è parte dell’ultima produzione dell’acciaieria di Mariupol, quella distrutta dai russi, me l’hanno regalata alcuni imprenditori ucraini del settore dell’acciaio che vogliono organizzare anche joint venture, cioè società comuni con nostre imprese dell’acciaio”, ha proseguito il titolare della Farnesina parlando su Tg1 Mattina. “L’Italia è la seconda potenza industriale europea, quindi ha una grande forza, un tessuto industriale con 4 milioni di piccole e medie imprese, siamo all’avanguardia in moltissimi settori, possiamo aggiungere l’agroindustria, lo spazio, la meccanica. Quindi l’Italia può dare un grande contributo alla ricostruzione di un Paese che sarà parte dell’Unione europea e sarà parte del mercato interno”, ha sottolineato ancora Tajani. “Ricordiamo che nel mercato interno dell’Ue ogni anno le nostre imprese faranno affari per circa 220 miliardi di euro. C’è un’azione di solidarietà, amicizia, convergenza di interessi economici, ma anche la possibilità di fare business, di fare investimenti ma di avere anche investimenti in Italia di imprese ucraine, per esempio nel settore dell’acciaio c’è una grande collaborazione”, ha sottolineato a Tg1 Mattina.

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