Il ministro degli Esteri russo: "Viviamo sulla stessa terra"

Giorno 427 della guerra in Ucraina. Dopo le parole dell’ex leader del Cremlino Dmitry Medvedev, che ha evocato scenari apocalittici dicendo che Mosca “non esiterà” a usare le armi nucleari, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha escluso la possibilità della terza guerra mondiale. Ha risposto “chi ne ha bisogno?” a una domanda a riguardo durante una conferenza stampa alle Nazioni Unite. Lavrov ha osservato: “Viviamo sulla stessa terra. Proprio ora stavamo parlando della terza guerra mondiale. Ebbene, chi ha bisogno di questo?”, prima di aggiungere che “quando si inizia a parlare di questo argomento, tutti puntano subito il dito contro la Russia, che sta portando il mondo alla terza guerra mondiale”. Ha detto inoltre di sperare che chi fa affermazioni come “‘se l’Ucraina perde, non si può evitare una terza guerra mondiale’ o viceversa”, mostri “responsabilità” e sia ancora “sano di mente”.

Bild: Kiev ha tentato di uccidere Putin con drone kamikaze

I servizi segreti ucraini hanno tentato domenica di uccidere il presidente russo Vladimir Putin con un drone kamikaze. È quanto rivela il quotidiano tedesco Bild. Secondo quanto riferito, un drone UJ-22 sarebbe decollato in Ucraina domenica pomeriggio trasportando 30 blocchi esplosivi C4 per un peso totale di 17 chilogrammi. Il suo obiettivo era raggiungere un parco industriale di nuova costruzione vicino a Mosca, dove, secondo le fonti della Bild si trovava Putin. “La scorsa settimana i nostri ufficiali dell’intelligence hanno ricevuto informazioni sul viaggio di Putin al parco industriale di Rudnevo”, racconta l’attivista ucraino Yuriy Romanenko, che si dice abbia stretti legami con i servizi segreti ucraini, “di conseguenza, è decollato il nostro drone kamikaze, che ha attraversato tutte le difese aeree della Federazione Russa”. Il drone sarebbe però poi precipitato vicino al villaggio di Voroskogo, a est di Mosca, a circa 20 chilometri dal parco industriale di Rudnevo.

Lunga telefonata tra Zelensky e Xi Jinping

“Ho avuto una lunga e significativa telefonata con il Presidente della Cina Xi Jinping“. È quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un tweet. “Credo che questa telefonata, così come la nomina dell’ambasciatore dell’Ucraina in Cina, darà un forte impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”, scrive il leader ucraino. Xi Jinping si era detto pronto a sentire Zelensky dopo la visita in Cina del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen.

Nel corso del colloquio, come riporta l’agenzia di Stato cinese Xinhua, il presidente di Pechino ha detto che il dialogo e i negoziati sono l’unica via d’uscita possibile dalla crisi ucraina. Ha aggiunto inoltre che “non ci sono vincitori in una guerra nucleare”, riportano sempre i media di Stato. “Tutte le parti interessate dovrebbero mantenere la calma e la moderazione nell’affrontare la questione nucleare e guardare veramente al futuro e al destino di se stessi e dell’umanità nel suo complesso e lavorare insieme per gestire la crisi”, ha aggiunto Xi.

La telefonata tra i due leader era attesa da tempo, dopo che Pechino aveva dichiarato di volere agire come mediatore per porre fine alla guerra in Ucraina e dopo la visita di Xi in Russia da Vladimir Putin. La Cina ha cercato di apparire neutrale nella guerra, ma si è rifiutata di criticare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. A febbraio il governo di Xi ha pubblicato una proposta di pace e ha chiesto un cessate il fuoco e colloqui di pace. Prima dell’invasione Xi e il presidente russo Vladimir Putin avevano rilasciato una dichiarazione congiunta affermando che i loro governi avevano una “amicizia senza limiti”.

Mosca: “Difficile che Kiev accolga appelli di pace”

Qualsiasi appello alla pace difficilmente potrà essere adeguatamente accolto dalle marionette controllate da Washington“. Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato la telefonata tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente cinese Xi Jinping. Lo riporta Ria Novosti. “Prendiamo atto della volontà della parte cinese di compiere sforzi per avviare il processo negoziale”, ha detto Zakharova, ma “finora, il regime di Kiev ha dimostrato di rifiutare qualsiasi iniziativa sensata volta a risolvere politicamente e diplomaticamente la crisi ucraina, e ha condizionato il suo eventuale accordo ai negoziati a ultimatum con richieste consapevolmente irrealistiche”.

Pechino manderà inviato speciale in Ucraina

La Cina invierà il Rappresentante speciale del Governo cinese per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi “per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti su una soluzione politica della crisi ucraina“. Lo ha annunciato una portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, nel riferire della telefonata di oggi fra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Per quanto riguarda la crisi ucraina, la Cina è sempre dalla parte della pace. La sua posizione principale è quella di facilitare i colloqui per la pace”, ha aggiunto la portavoce.

Berlino: Tre aerei da guerra di Mosca intercettati sul Baltico

Caccia tedeschi e britannici hanno individuato e scortato tre aerei da guerra russi sul Mar Baltico. Lo rende noto su Twitter l’aeronautica tedesca. “Aerei da ricognizione intercettati. Gli Eurofighter tedeschi e britannici sono stati allertati per identificare 3 velivoli militari. Due flanker Su-27 e un Il-20 russi hanno volato di nuovo senza segnale transponder nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Baltico”, si legge nel tweet. 

Zelensky: “Evitare che Mosca ricatti con centrali”

Trentasette anni fa, l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl ha lasciato un’enorme cicatrice in tutto il mondo. È passato più di un anno dalla liberazione della centrale dall’invasore. Dobbiamo fare di tutto per evitare che lo stato terrorista (la Russia ndr) utilizzi le centrali nucleari per ricattare l’Ucraina e il mondo”. Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il 26 aprile 1986 l’incidente nella centrale di Chernobyl provocò la più grave catastrofe nucleare della storia in tempo di pace.

 

Russia dichiara ‘persona non grata’ 10 diplomatici norvegesi

Mosca ha dichiarato “persona non grata” 10 rappresentanti dell’ambasciata norvegese in Russia e dell’ufficio all’addetto della Difesa. Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo. All’ambasciatore norvegese è stato detto che sarebbero seguite altre misure in relazione alle azioni ostili di Oslo. “L’espulsione dei diplomatici russi dalla Norvegia è un atto ostile che ha esacerbato le relazioni bilaterali”, ha aggiunto il ministero.

Il ministero della Difesa russo ha anche convocato oggi l’ambasciatore norvegese, Robert Kvile, per esprimere la sua protesta contro la decisione di Oslo di espellere 15 diplomatici dall’ambasciata russa. Lo riporta Ria Novosti. “All’ambasciatore di Norvegia è stato detto che sarebbero seguite altre misure in relazione alle azioni ostili di Oslo, inclusa l’imposizione di restrizioni all’assunzione da parte delle missioni diplomatiche norvegesi di personale a livello locale tra i cittadini russi”, ha affermato il ministero.

Due società energetiche europee passano sotto gestione Mosca

Le società energetiche in Russia Unipro e Fortum sono state poste sotto la gestione temporanea del governo russo, secondo quanto previsto dal decreto firmato dal presidente Vladimir Putin come ritorsione alle “azioni aggressive dei Paesi ostili”. L’83,73% delle azioni delle società russa Unipro, di proprietà della tedesca Uniper, e il 98% delle azioni della società Fortum, di proprietà dell’omonima azienda finlandese, sono passate ora alla gestione temporanea di un amministratore provvisorio di Rosimushchestvo, l’Agenzia federale russa per la gestione del patrimonio statale, che potrà esercitare i poteri del proprietario effettivo.

Il decreto firmato da Putin prevede che in caso di azioni ostili riguardanti le proprietà russe o di minacce “alla sicurezza nazionale, economica, energetica e di altro tipo” venga introdotta la gestione temporanea di titoli e azioni dei capitali autorizzati di società russe di persone provenienti da paesi ostili. L’amministratore provvisorio farà anche l’inventario della proprietà e ne garantirà la sicurezza. “Le spese per tale gestione saranno coperte dai redditi derivanti dal loro utilizzo. Le gestione temporanea della proprità può essere interrotta con decisione del presidente russo”, precisa il decreto.

Cremlino: “Potremmo avere controllo su altre aziende straniere”

Altre aziende dopo Unipro e Fortum potrebbero passare sotto la gestione temporanea del governo russo, così come prevede un decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin. È quanto ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Questo decreto non priva i proprietari dei loro beni, perché la gestione esterna è temporanea. L’unica cosa è che il proprietario originario non ha più il diritto di prendere decisioni di gestione”, ha spiegato Peskov.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata